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Lukaku simbolo dell’Inter all’attacco alla Juve, Conte la fionda. E c’è un particolare rito della vigilia…

Andrea Della Sala

Il tecnico dell'Inter non dirama la lista dei convocati alla vigilia delle sfide

L'Inter è pronta per l'esordio in campionato. Questa sera a San Siro i nerazzurri scenderanno in campo contro il Lecce e per Antonio Conte sarà la prima ufficiale da interista. Ieri in conferenza stampa il tecnico si è mostrato sereno e sicuro della sua squadra.

"La rincorsa è iniziata". È lo slogan perfetto per un’Inter diversa, la prima con l’ambizione di sedersi al tavolo principale del campionato dall’era Moratti in poi. «Poi bisogna vedere se la rincorsa sarà lanciata o se passerà attraverso step più lenti verso la vetta». Ecco, Conte ama la velocità. Va in dribbling sulla lentezza, in fondo lo racconta la sua storia. Juventus, Nazionale e Chelsea: è sempre stata una vittoria ad aprire la via verso il successo, al debutto. Perché successo è stata anche l’avventura in Nazionale, impossibile non definirla tale. Parma, Olanda e West Ham le vittime di ieri, il Lecce di oggi che vale un richiamo al passato – lui, salentino – e l’inizio di una nuova era, per dirla con le parole e la musica di Jovanotti.

Conte cerca la quarta partenza lanciata consecutiva. Studia i particolari, perché dice che la sua Inter «il grosso l’ha già assorbito». E magari tra i particolari c’è anche il fatto di non ufficializzare la lista dei convocati il giorno prima della partita: sarà così spesso, durante la stagione. Si vede lontano un miglio che il tecnico ha la serenità e la convinzione di allenare un gruppo che gli sta piacendo", spiega La Gazzetta dello Sport.

Non guarda indietro Conte, rispetto per tutti, ma le scelte prese vanno in una certa direzione e non si prevedono cambi di idee anche sul caso Icardi. "Il presente, è Lukaku, al quale Conte riserva l’ennesima carezza: «È arrivato carico di entusiasmo, è un ragazzo solare. Ha grossi margini di miglioramento sotto tutti i punti di vista, ha un grande potenziale». Romelu è il simbolo dell’Inter che attacca il potere juventino. Conte è la fionda scelta per schizzare in alto", aggiunge il quotidiano.