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GdS – Scudetto, l’Inter ‘obbligata’ a provarci: cinque motivi (più uno) per credere alla rimonta

Il quotidiano sportivo elenca i punti di forza della squadra nerazzurra nella corsa allo scudetto e la caccia alla Juventus

Alessandro De Felice

L'Inter torna a vedere la Juve e può tornare a sognare lo scudetto. Lo scrive La Gazzetta dello Sport, che sottolinea che chi "arranca adesso sembra la Signora". Ma la squadra di Conte non può più commettere passi falsi, a partire dalla trasferta dell'Olimpico di Roma, in programma domani sera. "L’impresa resta complessa, ma qualche motivo per crederci, oltre all'obbligo di provarci, a questo punto l’ha trovato".

Il calendario potrebbe giocare uno scherzetto alla Juve, con la sfida contro la Lazio - al più dura - in programma subito. Un motivo che fa ben sperare la squadra di Conte. L'Inter, invece, sembrava essere vicina ad andare al tappeto dopo il ko col Bologna e il primo tempo contro il Verona: "il gruppo pareva scollato e lontano dall’allenatore". Poi qualcosa è cambiato, con Conte che ha ripreso in mano la squadra: "I gol di Candreva, Biraghi, Gagliardini contro la Spal hanno messo la firma della “classe operaia” sugli ultimi tre punti. Le scelte del tecnico col Toro (fuori Skriniar, fuori Eriksen) avevano ribadito la linea: i nomi non contano, il passato non conta, conta l’apporto al sistema Inter. Così Conte si è ripreso il cuore della squadra, passo necessario per iniziare la risalita". Fondamentale l'apporto degli uomini dalla panchina e un turnover costante per gestire muscoli ed energie mentali, con il tecnico nerazzurro che già dalla partita contro la Roma potrà contare su una rotazione importante con diversi cambi rispetto a Ferrara.

Tra i motivi che spingono l'Inter a crederci c'è anche il ritorno di Alexis Sanchez ad alti livelli. Il cileno ha giocato da titolare 5 delle 7 partite in cui è sceso in campo ed è tornato ad essere decisivo con una media di una giocata decisiva (assist o gol) ogni 65 minuti.

Tra i segreti dell'Inter di Conte ci sono anche i quattro esterni e il loro lavoro in fase realizzativa, ma anche una difesa insuperabile. Ben 22 dei 49 gol realizzati hanno visto uno tra Young, Candreva, Biraghi, Moses e D'Ambrosio nei panni di marcatore o assist-man. Dall'altra parte, nonostante qualche 'sbandata' recente e un assetto tattiche che prevedere qualche rischio in più, i nerazzurri hanno la miglior difesa del campionato. "Il vecchio adagio che vuole che chi ha la miglior difesa vinca il campionato non sarà sempre vero, ma una porta blindata è la prima ricetta per non tornare a sbandare" conclude la Rosea.

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