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Padovan: “Moratti, ma chi ha messo tutto in piazza? E lei come avrebbe risolto? Le ricordo che…”

Redazione1908

Giancarlo Padovan ha un messaggio per Massimo Moratti

Giancarlo Padovan, nel suo editoriale su Calciomercato.com, ha parlato dell'intervento di Massimo Moratti, che si è espresso decisamente contro la decisione dell'Inter di togliere la fascia di capitano a Mauro Icardi:

"Non so voi, ma io trovo strano, per non dire del tutto anomalo, che Massimo Moratti, da ex presidente dell’Inter, o perché interpellato o sua sponte, intervenga quasi costantemente in questioni che non dovrebbero più riguardarlo. E’ una ragione di eleganza, alla quale Moratti è sempre stato attento, prima ancora che di opportunità. Soprattutto nel caso in cui le proprie personali opinioni divergano da quelle del club, l’Inter, del quale si ritiene ancora una sorta di guida morale.

Ovviamente l’occasione non si è fatta attendere nemmeno sulla vicenda Icardi: “Ho trovato Icardi un ottimo capitano - ha detto Moratti - ha sempre giocato con entusiasmo, serietà e professionalità”. Premesso che ad Icardi la fascia non è stata certo tolta per quel che fa in campo, Moratti mette sullo stesso piano il club e il calciatore: “E’ tutto un esplicitare da parte della società quanto è successo: è colpa sua, è colpa mia... E questo è brutto perchè allontana sempre più il giocatore dalla società e viceversa”.

In realtà, come Moratti dovrebbe sapere, chi ha “messo tutto in piazza” non è stata l’Inter, ma la moglie-manager di Icardi. Wanda, nelle ultime sue uscite televisive, ha rilasciato affermazioni gravissime non in quanto tali (“al rinnovo del contratto preferirei un giocatore che gli desse quattro-cinque palloni a partita”) ma perché riconducibili al marito. E’ chiaro a tutti, in particolare ai suoi compagni, che questo era il pensiero del capitano e che ad “esplicitarlo” è stata, del tutto inopportunamente, la moglie. Richiesto di prendere pubblicamente le distanze da questa e altre fastidiose posizioni della consorte, Icardi ha detto no. A quel punto, non essendo più proponibile che restasse capitano, cioè fosse il simbolo della squadra, Marotta, Ausilio e Spalletti hanno agito di conseguenza.

La domanda è: come l’Inter del Moratti presidente avrebbe gestito una questione così spinosa? Per carità di patria non voglio ricordare tutte le volte in cui, proprio sotto la presidenza Moratti, abbiamo assistito al disvelamento di affari interni alla squadra o al club portati alla luce da qualche gola profonda o dall’incapacità di molti dirigenti di tenere la bocca chiusa. Però, a prescindere da questo, non credo che l’Inter avesse un’alternativa. Non intervenire avrebbe voluto dire incancrenire la situazione rompendo ancora di più lo spogliatoio.  Moratti dice che “la cosa mi sembra abbastanza inutile” ed è certo che questo sia il suo pensiero. Mi chiedo, però, se sia giusto comunicarlo nel momento in cui la moglie dell’ex presidente, Milly, appartiene all’advisor board dell’Inter attuale. Io credo che un Moratti meno pressato dai colleghi giornalisti avrebbe fornito una posizione più cauta e, soprattutto, più rispettosa di chi oggi deve prendere decisioni difficili e scomode.

Massimo Moratti è stato un presidente che ha cominciato a vincere a livello internazionale, quando ha delegato a Josè Mourinho non solo la conduzione tecnica, ma anche quella manageriale. Prima del portoghese qualche scudetto, favorito dalla retrocessione della Juve per Calciopoli e, dopo di lui, errori, omissioni, esagerazioni, equivoci, insieme ad una preoccupante astinenza di successi. So quanto Moratti sia stato un presidente patriarca. So quanto tenesse ad avere un rapporto diretto con l’allenatore e con i giocatori, un’abitudine ereditata dal padre Angelo. Ma i tempi sono cambiati e i calciatori sono essi stessi un’azienda all’interno del sistema calcio. E se la presenza di un manager al loro fianco è diventata indispensabile, deve di certo essere accompagnata dalla professionalità. Wanda Nara non ne ha avuta e ha costretto l’Inter ad un provvedimento estremoche - questo è certo - Moratti non avrebbe mai preso. Ma ciò non significa che sia sbagliato. Come diceva Jean Cocteau: “Gli specchi dovrebbero riflettere prima di rimandarci l’immagine”.