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Sacchi: “Inter passata, ma ha sofferto. E non poco. Da Inzaghi mi aspetto un salto di qualità”

Andrea Della Sala

Del passaggio ai quarti di finale di Champions di Napoli, Milan e Inter ha parlato, a La Gazzetta dello Sport, l'ex tecnico rossonero

Del passaggio ai quarti di finale di Champions di Napoli, Milan e Inter ha parlato, a La Gazzetta dello Sport, l'ex tecnico rossonero Arrigo Sacchi:

Che cosa dice dell’exploit degli allenatori di casa nostra? Partiamo da Spalletti.

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«Un maestro, uno stratega. Ha compiuto quel salto in avanti per cui da tempo lavorava. A Napoli, grazie anche all’aiuto del club, ha realizzato le sue idee. E il suo Napoli è una squadra che gioca da protagonista, domina il campo, esalta il pubblico».

La mano di Spalletti è evidente nel processo di evoluzione.

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«Direi proprio di sì, visto che in estate erano stati ceduti pezzi importanti come Mertens, Insigne e Koulibaly e tutti credevano che il Napoli si fosse indebolito. Invece è accaduto il contrario, perché Spalletti punta sul gioco, sulle forti motivazioni, sullo spirito di gruppo».

Di Pioli e del suo Milan che cosa pensa?

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«Pioli è stato uno stratega nella passata stagione, quando ha conquistato uno scudetto che nessuno immaginava possibile. Poi, dopo il trionfo, ha incontrato qualche difficoltà, anche perché la qualità dei singoli non è eccelsa. In Champions, però, ha fornito due ottime prestazioni contro il Tottenham».

Ottimismo per il futuro, dunque?

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«Sì, perché i rossoneri sono sulla strada giusta e perché Pioli ha saputo rimettere in piedi una situazione non semplice. Certo, a volte la squadra dovrebbe essere più compatta, ma con il tempo credo che migliorerà. A Londra ha dimostrato una forte personalità».

Anche l’Inter ha passato il turno senza subire gol contro il Porto.

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«Sì, ma ha sofferto. E non poco. Come sarebbero stati i giudizi sui nerazzurri, oggi, se non ci fossero state le parate di Onana e i salvataggi sulla linea? Inzaghi è un bravo allenatore che si affida alla tattica, e dunque ai singoli. L’Inter ha valori individuali che sono nettamente superiori a quelli di Napoli e Milan, però il valore collettivo la rende inferiore. Io penso che possa fare di più».

Di certo, però, Inzaghi è uno che studia gli avversari e li incarta. È d’accordo?

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«In parte sì. Però mi piacerebbe se fosse più coraggioso, se non schierasse sempre un uomo in più in difesa indebolendo il centrocampo e non consentendo così l’azione di pressing. I giocatori ci sono, chi si può permettere gente come Brozovic o Lukaku in panchina? Ma adesso serve un gioco più offensivo. Inzaghi è bravo, aspetto il suo salto di qualità».