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Nicchi (AIA): “Il 28 anche noi da Spadafora. Serviva Covid per mantenere distanza da arbitri?”

Il presidente dell'Associazione Italiana Arbitri ha parlato dell'incontro con il Ministro e delle decisioni sulla Serie A

Eva A. Provenzano

«Ripartenza? Gli arbitri sono determinanti, sarebbe come giocare senza pallone. L'unica cosa che stiamo facendo da mesi è mantenere forma fisica e mentale per dare il nostro contributo in caso di ripartenza di qualunque campionato». Marcello Nicchi, presidente dell'Associazione Italiana Arbitri, ha parlato del nuovo inizio del campionato italiano, dopo lo stop dovuto all'epidemia del coronavirus. «Negli ultimi giorni ci sono state decisioni finalmente puntuali, si sono stabilite date, ci stiamo preparando a questa evenienza. Il 28 saremo convocati dal ministro Spadafora e speriamo che arrivi la data per la ripartenza senza se e senza ma», ha aggiunto in un'intervista concessa a Radio Sportiva.

PROTOCOLLO - Ha parlato anche del protocollo dei direttori di gara per evitare i contagi: «Sulla sala Var ne abbiamo sentite di tutti i colori - dice ancora Nicchi -. Io spero che avremo un protocollo definitivo prima di partire. Gli arbitri verranno trattati come i giocatori e forse addirittura con più attenzione, perché siamo un movimento che si sviluppa a livello nazionale. Ci stiamo già organizzando in accordo con la nostra commissione medica. Quando ci sarà il protocollo definitivo, il dottor Pizzi, che e' il nostro rappresentante, ci dirà come muoverci». Per ripartire con arbitri e Var dovremo riprogrammare controlli su 120 persone".

AUSPICIO - «Spero che questo virus ci insegni a cambiare un po' gli atteggiamenti e avere più rispetto. C'era bisogno del coronavirus per dire che i giocatori devono mantenere distanza dall'arbitro per una protesta? E' una questione etica che mi auguro sia assimilata da tutti».

(Fonte: Ansa)

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