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GdS – Ancora Allegri vs Inzaghi: Simone vuole il bis, Max a rischio zero titoli

Alessandro De Felice

L'analisi del quotidiano sul lavoro svolto dai due allenatori alla vigilia della sfida che mette in palio il secondo trofeo stagionale

La quarta in stagione e la seconda con un trofeo in palio. Nella splendida cornice dello stadio Olimpico di Roma, tutto esaurito con 68 mila biglietti venduti e un incasso record per la Coppa Italia da oltre 5 milioni di euro, Massimiliano Allegri e Simone Inzaghi torneranno a sfidarsi. Una gara il cui epilogo inciderà senza dubbio sulla pagella di fine stagione.

Nella conferenza stampa della vigilia, Simone Inzaghi ha definito positiva e costruttiva la sua prima annata sulla panchina dell'Inter. Un giudizio che trova il parere favorevole della Gazzetta dello Sport, nonostante qualche neo nella volata scudetto:

"Inzaghi ha buone ragioni per sostenerlo. Con il felice innesto di Calhanoglu ha migliorato la qualità del gioco. Può ridare all’Inter una Coppa Italia (l’8ª) che manca da 11 anni, come mancava la Supercoppa. A prescindere dallo scudetto ancora in ballo, due trofei nella stagione dell’annunciato ridimensionamento, dopo le partenze di Conte, Lukaku e Hakimi, non sarebbero un bilancio negativo, anche perché Simone ha dato alla squadra un’identità forte, su cui costruire il futuro con opportuni rinforzi, a cominciare dalla mediana. Certo, se lo scudetto che aveva in tasca ora sta nella tasca di Pioli, errori ne sono stati commessi. Ma chiedersi se Conte avrebbe difeso il vantaggio ha senso come chiedersi se l’avrebbe ottenuto quel vantaggio con un gioco meno dominante".

Discorso diverso per Allegri, che può finire la stagione senza trofei:

"Allegri sa già di non poter pareggiare i trofei del debuttante Pirlo (Coppa Italia, Supercoppa) e neppure il bottino di punti: 78. Max, ora a 69, non può più arrivarci. [...] Che questa Juve, con così poche certezze nel gioco, sia già pronta per vincere il prossimo anno, come sostenuto ieri da Allegri, è tutto da dimostrare. Con il mercato necessario e i rientri (da Chiesa in giù) è destinata a tornare in cantiere, senza l’aiuto delle conoscenze che hanno fatto grande un umanissimo Milan. La sensazione è che avesse più logica e futuro la Juve di Pirlo che, dopo aver pagato dazio all’inesperienza, chiuse la stagione con un calcio moderno e riconoscibile.

Avessero dato fiducia alla sua crescita, con il Locatelli che gli mancava e con un Vlahovic più connesso alla manovra di CR7, Pirlo avrebbe fatto belle cose. In ogni caso, una Coppa Italia serve ad Allegri per mascherare le crepe di una stagione sofferta, inferiore alle potenzialità della rosa, e per non chiudere la prima stagione juventina a zero tituli dal 2012".

L'Inter va a caccia della terza vittoria di fila contro la Juve, dopo la Supercoppa e il ritorno in campionato all'Allianz Stadium: non ci è mai riuscita nell’era del Girone Unico (1929-30).