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Ambrosini: “Scudetto, può essere il weekend decisivo. Italia, non sono un catastrofista. San Siro…”

Ambrosini: “Scudetto, può essere il weekend decisivo. Italia, non sono un catastrofista. San Siro…” - immagine 1

Le dichiarazioni dell'ex centrocampista ai microfoni del quotidiano sulla Serie A, il caos Nazionale e lo stadio di Milano

Alessandro De Felice

Dalla delusione per la Nazionale al campionato che torna con il big match tra Juventus e Inter. Sono tanti i temi caldi alla vigilia del ritorno in campo della Serie A. Ai microfoni di Libero, l'ex centrocampista Massimo Ambrosini esprime i suoi pensieri sull'attualità, a partire dalla volata scudetto con il Milan, la sua ex squadra, in vetta:

"Ci attende un weekend che potrebbe davvero risultare decisivo nel caso in cui il Milan vinca e l’Inter perda".

Sta parlando con il cuore tinto di rosso e di nero?

"No, sto parlando con la ragione più che con il sentimento. Il Milan ha gestito bene i momenti di difficoltà, merita la leadership. L’attuale classifica è la fotografia dei valori in campo".

Corsa in salita per Inter e Napoli, quindi?

"L’imponderabile è sempre dietro l’angolo ma se il Milan lunedì prossimo prende 4-5 punti di vantaggio, chi lo riprende?".

Gli azzurri di Mancini non hanno mangiato un risotto insieme, prima di Italia-Macedonia del Nord...

"Vado controcorrente, non sono un catastrofista e, in Italia, si intende sempre a disfare tutto. La nazionale è stata punita oltre i propri errori, che sono stati tanti contro Svizzera e Irlanda".

Mancini ha fatto bene a rimanere? Oppure, per correttezza, avrebbe dovuto prima presentare le dimissioni e poi aspettare che fossero rifiutate da Gravina?

"Il Mancio è stato bravo ad allenare i club e abile nelle vesti di ct. Ha vinto un Europeo che mancava dal 1968! È un discorso motivazionale e tecnico visto che abbiamo storicamente carenze fisiche rispetto ad altri paesi. Fottiamoli con la nostre capacità tecniche e il coraggio, agli Europei o ai mondiali 1982 e 2006 non è mancato".

Quindi non c’è tutto da rifondare?

"Due giorni prima di Italia-Macedonia del Nord c’era tutto questo catastrofismo in giro? No... Vanno migliorate alcune cose nei rapporti tra Figc, club e procuratori, questo sì. Il Milan sta dando lezione a tutti in fatto di lungimiranza gestionale".

Il reparto della nazionale dal quale ripartire?

"Il centrocampo, Tonali sarà il perno del futuro. Più problematico sistemare l’attacco mentre in difesa occorre trovare partner giusti a Bastoni e Di Lorenzo, due certezze".

Ultima curiosità: San Siro abbattuto per un nuovo impianto, forse a Sesto San Giovanni: cosa pensa?

"Tutte le volte che passo davanti al Meazza mi viene un groppo alla gola. Ma il mondo deve pur andare avanti, o no?".

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