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Aradori: “Difficile affrontare l’Inter dopo il cambio di tecnico. Sulle proprietà cinesi…”

Andrea Della Sala

La guardia della Grissin Bon ha parlato della sua passione per il Milan e del derby di domenica sera

Milan-Inter visto da uno dei protagonisti del basket. Ecco l'Intervista di Tuttosport ad Aradori della Grissin Bon Reggio Emilia: "La mia fedeltà al Milan viene da lontano. I primi ricordi sono legati a Baresi, Maldini, Savicevic e soprattutto George Weah. Ricordo il suo ultimo derby: gol decisivo al 90'...".

Il liberiano era il suo preferito? 

 «Sì, anche per la simpatia e la capacità di essere autoironico. Ricordo la pubblicità del deodorante, in cui era tutto nudo in un ristorante».  

Le piace il Milan tutto italiano come Reggio Emilia? 

 «E' esaltante. Quando c'è un nucleo italiano, si vede maggiore attaccamento, e non è un luogo comune: chi gioca in casa sa di metterci la faccia, e questo atteggiamento ti aiuta a fare risultato anche nelle giornate storte. Se uno straniero è superiore, è giusto che giochi, ma di Kakà e Ronaldinho ne ho visti pochi...».  

Come vede però Milan e Inter in mano ai cinesi? 

 «Fa strano, molto strano. Ammetto di avere una visione romantica, posso solo augurarmi che i nuovi soci possano tenere alto il nome dei due club. Cambierà l'impronta emotiva: Berlusconi e Moratti trattavano il club come un pezzo di cuore, ora mi aspetto comandino le logiche imprenditoriali».  

A poche settimane dal closing, quale Milan ereditano i cinesi? 

 «Una squadra sorprendente. Ammetto il mio scetticismo dopo il mercato estivo, ma Montella ha impostato il lavoro in modo favoloso. Il sogno Champions, però, è ancora lontano: Juve, Napoli, Roma e Inter hanno un organico superiore, e allora andrebbe bene l'Europa League».  

Affrontare l'Inter subito dopo il cambio di allenatore è un vantaggio? 

 «No, tutt'altro. Il cambio porta i giocatori ad eliminare alibi e scuse: se prima era colpa del tecnico, ora i calciatori vengono messi di fronte alle responsabilità».  

Chi toglierebbe all'Inter? 

 «Nessuno, un derby deve avere tutti i protagonisti».  

Chi è imprescindibile nel Milan? 

 «Bonaventura, e non lo dico perché è una delle amicizie nell'ambiente milanista, come Matri e Ambrosini: Bonaventura fa sempre il suo. Così come Niang. Ma in cima alla lista metto altri nomi».  

Quali? 

 «Donnarumma, che è un pilastro imprescindibile, e Locatelli, la cui favola è meravigliosa. Un 18enne che segna un gol del genere in mondovisione alla Juventus avvicina la gente allo sport».