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Beccalossi: “In campo facevo i pisolini. Diventai sinistro per imitare Sivori”

L'ex numero 10 nerazzurro si è raccontato brevemente ai microfoni della Gazzetta dello Sport

Daniele Vitiello

La Gazzetta dello Sport di oggi ha proposto un approfondimento sull'evoluzione del ruolo del trequartista. Ad impreziosire il focus le parole di Evaristo Beccalossi, ex Inter, tra i principali interpreti degli anni '80.

Beccalossi, oggi i trequartisti corrono.

«Sì, sono giocatori più completi, ma hanno perso la specificità del ruolo. Mi tengo i pisolini che potevo farmi in campo negli anni 80. Gli amici mi dicono: con la preparazione moderna, oggi correresti anche tu. Ma va… Non era roba per me».

Non è che esagera? Dybala non è un maratoneta. Alla sua corsa avrebbe potuto arrivare.

«In un Inter-Juve 2-1 ho segnato un gol d’esterno come il suo, solo che io stoppai la palla e poi calciai da fermo. Lui è arrivato al tiro dopo corsa e dribbling. Altri tempi. Io sono contento di quello che ho fatto nei miei».

Cioè nella stagione d’oro dei trequartisti.

«Ero destro naturale, sono diventato sinistro per imitare Sivori. Copiavo Cruijff che si fermava e ripartiva subito. E Rivera. Quelli erano i miei modelli. Ho giocato accanto a Maradona che quando correva faceva frr…, aveva il passo felpato di un puma, tutti gli altri facevano tum tum… Mi sveglio una mattina con calma, tre caffè, sette Marlboro e leggo sulla Gazzetta: Platini contro Beccalossi. Una pagina Intera di confronto: destro sinistro, colpo di testa… Io al suo livello! Pensai: meno male che un giornale dura un giorno solo. Invece di esaltarmi, quelle cose mi intimidivano. I giovani oggi hanno un’altra personalità. Prendete Tonali, ha un carisma e una sicurezza da grandi. Noi a 19 anni dormivamo ancora sugli alberi. Da due anni sono capodelegazione dell’Under 18. Abbiamo grandi talenti, anche con qualità da trequartisti. Vedrete»

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