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Brozovic, il Milan non commetterà l’errore dello scorso anno. Ibra e Dzeko punte atipiche

Andrea Della Sala

L'analisi de La Gazzetta dello Sport della sfida di domani sera tra Milan e Inter, duello in attacco tra due giganti esperti

Domenica si gioca un derby importante. Il Milan è primo in classifica e l'Inter non può permettersi di perdere altri punti e allontanarsi di più dalla vetta.

"Nel passaggio da Antonio Conte a Inzaghi l’Inter è cambiata, ma non è stata stravolta. Il sistema di gioco è rimasto tale, il 3-5-2, e lo stesso la costruzione dal basso, seppure in maniera meno pronunciata e con minor schiacciamento davanti ad Handanovic. L’Inter continua a palleggiare e il Milan, nel febbraio scorso, commise l’errore di non portare pressioni al giro-palla avversario. Lasciare il pallino a Brozovic e soci può essere pericoloso. Immaginiamo che Pioli ci abbia riflettuto e ci aspettiamo che il Milan infastidisca i manovratori di Inzaghi. Lukaku non c’è più, il rischio di concedere la profondità al centravanti avversario si è abbassato, Dzeko di preferenza viene incontro. La schermatura di Brozovic sarà doverosa. Offuscargli le linee di passaggio è una mossa obbligata, per chi vuole venire a capo dell’Inter", spiega La Gazzetta dello Sport.

"Le prime punte atipiche Ibrahimovic e Dzeko non sono più i centravanti che erano a vent’anni né potrebbero esserlo. L’età e l’esperienza, le conoscenze acquisite e l’intelligenza li hanno trasformati in registi avanzati, direttori d’orchestra del gioco d’attacco. Tutti e due vengono incontro sulla trequarti per distribuire il gioco e tutti e due riappaiono in area sugli sviluppi dell’azione. Non è semplice marcarli perché conservano strutture fisiche importanti e perché seguirli a uomo nelle loro divagazioni può aprire varchi e buchi. Se parliamo di difensori, il problema è relativo. Kjaer e Tomori possono opporsi a Dzeko; Skriniar, De Vrij e Bastoni sono muniti di centimetri, chili e muscoli per reggere Ibra", aggiunge il quotidiano.