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Bucchi: “Scamacca meglio alla Juve, Frattesi ricorda Barella. Sensi? Ancora Inter”

Andrea Della Sala

L'ex attaccante e ora tecnico della Triestina Christian Bucchi ha parlato dei gioielli del Sassuolo Scamacca e Frattesi

Intervistato da Gazzetta.it, l'ex attaccante e ora tecnico della Triestina Christian Bucchi ha parlato dei gioielli del Sassuolo Scamacca e Frattesi, sui quali c'è anche l'Inter:

Con lei ha esordito in A

“Era l’autunno 2017, lo schierai a Napoli e contro il Verona. Lo feci entrare nonostante avessimo tantissimi attaccanti forti: Falcinelli, Berardi, Politano, Matri, Ragusa. Era tornato dal Psv Eindhoven ed era aggregato alla prima squadra: si allenava bene e aveva potenziale, purtroppo non era ancora il momento per dargli più minuti. Ma alla fine è andata bene così: aveva bisogno di fare le tappe giuste e corrette, è stato bravo in tutte le scelte”.

Per non bruciarsi la strada è questa?

“Esatto, ma non c’è mai stato il rischio: è sempre stato un gran lavoratore. Aveva un approccio straordinario. Ci fermavamo tantissimo a fine allenamento per lavorare sui dettagli: smarcamento, conclusione, i tempi, come colpire la palla. Aveva tanta voglia di imparare e di crescere, non si risparmiava mai”.

Tra gli attaccanti, le ricorda qualcuno?

“Come conformazione, velocità e struttura, direi il primo Ibrahimovic: è imponente e potente, ma anche agile ed elastico”.

Si sta delineando un duello tra Inter e Juventus: dove lo vede meglio?

“Lo vedo bene nella Juventus. Penso che all’Inter ci sarebbe meno spazio: Dzeko è un grandissimo giocatore, Sanchez sta tornando ad altissimi livelli e già gioca poco, ci sono Correa e Lautaro. Invece in bianconero avrebbe più possibilità: come attaccanti puri ci sono solamente Morata e Kean, potrebbe trovare tanto spazio in questa Juve. E con lui ci sarebbe un’interessante schiera di giocatori giovani che potrebbero rappresentare il nuovo corso: Scamacca, appunto, ma anche Chiesa, Kulusevski, Kean, lo stesso Morata”.

Passiamo a Frattesi, che lei ha conosciuto meglio avendolo avuto sia a Sassuolo sia a Empoli.

“Ci ho lavorato tanto e l’ho voluto fortemente a Empoli. Davide ha una frequenza e un’intensità fuori dal normale. E poi è un giocatore molto sicuro di sé, caratteristica che hanno i grandi giocatori”.

Somiglia a Barella?

“Sì, esatto. Anche se Barella non ha mai giocato in un centrocampo a due. Ma sta dimostrando di avere tanta qualità, non solo sostanza. Nel calcio si mettono troppe etichette e anche Davide è la dimostrazione di come stia evolvendo il gioco”.

Se dovesse scommettere su Frattesi o Scamacca? Chi avrà la carriera migliore?

“Non riesco a rispondere, ma non perché voglio essere diplomatico… Ma perché credo che abbiamo di fronte i due modelli del calcio di oggi. Il centrocampista moderno deve fare tutto: Frattesi. L’attaccante moderno è strutturato ma con movimenti da seconda punta: Scamacca. Per me non hanno limiti: sono il meglio che il ruolo può esprimere”.

Qualche parola su Sensi, altro giocatore che lei ha avuto al Sassuolo. Può dare ancora qualcosa all’Inter?

“Lo stimo tantissimo, mi fa impazzire. Credo che il suo percorso all’Inter possa non essere finito: Inzaghi può valorizzarlo ancora di più, vista la libertà che lascia ai giocatori di fantasia e tecnica. Chiaramente gli infortuni pesano e hanno condizionato l’Inter, anche sul mercato: quando arrivano giocatori come Calhanoglu e Vidal, rischi di perdere posizioni. Gli auguro di trovare continuità. La mia speranza è di vederlo protagonista in nerazzurro: non dovesse essere così, penso che debba provare a riconquistare il posto tramite un passaggio intermedio, magari in prestito”.