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Cairo: “Tanti club ronzano attorno a Bremer. 35 mln? Non siamo prosaici. Tra Inter e Milan…”

Eva A. Provenzano

Le parole del presidente del Torino sul difensore che piace ai nerazzurri, Belotti e la lotta scudetto

Urbano Cairo, presidente del Torino, a Radio Dee Jay ha parlato della sua squadra, dei giocatori come Bremer dati in partenza e si è sbilanciato su chi per lui dovrebbe vincere lo scudetto.

-Tre o quattro giocatori importanti, da Bremer a Belotti, che succede? 

Vediamo. Con Belotti il contratto è in scadenza, Vagnati e il suo procuratore stanno parlando e anche Juric è intervenuto. Avevo detto che non volevo più parlarne, ma vediamo cosa può accadere. Per il resto sono giocatori molto apprezzati, ci sono molte squadre che ronzano attorno a Bremer in particolare e ad altri anche. Essendo reduci da annate complicate economicamente, dobbiamo sistemare le cose mantenendo la forza della squadra rapportandoci poi con una rosa competitiva, un buon mix che ci consenta di continuare il nostro cammino. Il campionato ha mostrato un bel Toro, piaciuto. Che ha un'anima, un atteggiamento che piace ai tifosi e a me. Aggredire alto, rubare palla a metà campo e non abbassarsi, un Toro che ha cazzimm. Abbiamo fatto una buona stagione

-Assegno da 35 mln per Bremer basta? 

Ma che faccio, tratto con voi giornalisti ora (ride.ndr). Non siamo così prosaici, non parliamo di queste cose. 

-Prenderebbe Chiellini al Torino come dirigente?

No, che c'entra con il Toro. Lui non verrebbe? E ma hai fatto la domanda a me. Non per nulla, anzi. Ma non c'entra col Torino. 

-Belotti vuole restare o no?

Credo che lui, essendo un ragazzo di buona pasta, sarei stupito se dopo sette anni al Toro, da capitano, cento gol, non avesse voglia di restare. Anche se ancora non abbiamo definito il rinnovo. 

-Tra Milan e Inter chi preferisce vinca lo scudetto?

Ero tifoso da bambino del Milan e del Toro, poi i rossoneri li ho abbondati. Ma tra Milan e Inter...

-L'anno prossimo, se non cedi molto, basta un pezzetto per l'Europa?

Anche quest'anno a gennaio sembrava che, c'è stato poi un intoppo e ci siamo ripresi bene. Siamo lì e vediamo come va. 

-Decreto crescita, abbassando il livello si deprima il giovane italiano per i giocatori che arrivano dall'estero? 

Decreto demagogico, non è questa misura a favorire o meno il calcio italiano. Bisogna partire prima per i giovani e non è il decreto crescita a 500mila o un mln che cambia, favorisce anche i club maggiori e non si avvantaggiano i giovani. 

(Fonte: Radio Dee Jay)