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Caressa: “Derby? Favorita l’Inter. Io però non vedo tutto questo attaccamento alla maglia”

Sabine Bertagna

Le parole di Fabio Caressa in vista del derby e delle nuove proprietà di Inter e Milan

Fabio Caressa ha analizzato il derby e, nello specifico, le decisioni delle nuove proprietà di Inter e Milan. a proposito dell'ormai noto closing ha specificato: "Tutti sono stufi dell'attesa che è durata due anni. C'è anche un po' di attesa, giovedì chiuderanno. Spesso quando c'è tanta forma c'è meno sostanza. Questi signori hanno fatto l'investimento dlela vita, un all-in e Li l'ha acquistato ad un prezzo altissimo. Adesso lo deve far fruttare. Tutti si aspettano una grande campagna acquisti, ma arrivano ad aprile. C'è da far quadrare i conti. Non pensiamo che arrivino e spendano 200 milioni. Già nel corso dell'anno prossimo, a dicembre, capiremo lo sviluppo del processo. Ci vuole del tempo."

La proprietà nerazzurra - "Anche l'Inter ha avuto un passaggio di proprietà quest'estate che prevedeva che la vecchia proprietà avvesse ancora potere decisionale, poi si è aggiustata in corsa. I dirigenti dell'Inter si sono trovati a gestire prima un mandato con un capo, poi un altro mandato, un altro capo, un altro allenatore. Non è possibile che fai un cambiamento del genere e va tutto a posto magicamente. Dopo il 7 a 1 con l'Atalanta ho detto bella partita, ma questa è una squadra che sale e scende. Non ha reso dall'inizio delle certezze. Adesso risalità."

Chi vince il derby? "Per me è favorita l'Inter e non il Milan nel derby. Questo allenatore ha messo delle cose a posto e fatto un buon lavoro. Io non vedo tutto questo attaccamento alla maglia. Vedo poco interismo. Mi aspetterei Zanetti un po' più incisivo. La squadra quando va in difficiltà sbraca. Non c'è furore antagonistico. Manca perché si è passati da un blocco storico di sudamericani e argentini a un blocco di  individualisti e non si è ancora formato il blocco italiano, che farà fare il salto all'Inter. I miei talent danno fiducia a Pioli pur condelle critiche. Io dico anche che bisogna andare avanti con Pioli perché è bravo e non è giudicabile. La squadra era stata costruita con Mancini, anche se lui non ha deciso nulla. Poi de Boer e ci ricordiamo come giocava l'Inter di de Boer. Se devi cambiare cambi con degli allenatori super o che conoscano bene il calcio italiano. Affidarsi ad un Sampaoli no. Non mi sembra ci siano errori clamorosi, è un andamento con alti e bassi. Europa League? E se ci andassero sia Milan che Inter?"