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CdS – De Vrij, la Lazio lavora e spera di trattenerlo. Niente illusioni ma…

Francesco Parrone

L’olandese è tentato da altre offerte ma è anche legato alla Lazio

Lotito e Tare non ci stanno e lottano contro ogni pronostico per trattenere De Vrij. Secondo il Corriere dello Sport hanno offerto 2,5 milioni più bonus che gonfiano la cifra avvicinandola ai 3 milioni, è tra le più ricche della rosa, tra le primissime. La proposta, da top player, non è mai stata ritirata, è sempre sul tavolo. All’offerta economica sta seguendo un pressing continuo, quotidiano, un’opera diplomatica avvolgente.

A Formello stanno provando il tutto per tutto, continueranno a sperare fin quando De Vrij non dirà “no”, fin quando non si conoscerà la sua nuova squadra (Inter? Barcellona? Atletico Madrid? Quale altro club?).

Il difensore è combattuto, ma sempre tentato dalle offerte ricevute, dall’idea di lasciare Roma. Alla Lazio si sente legato, la porta nel cuore dice chi in questi anni l’ha vissuto ogni giorno. Eppure non ha ancora detto “sì” a Lotito e Tare. I rischi. Niente illusioni in questi casi. Tanti celebri giocatori del passato si sono detti combattuti, hanno lasciato porte aperte sino all’ultimo minuto salvo poi salutare tutti e sposare altre società. Massima prudenza. Tra la serata di mercoledì e ieri s’è diffusa una cauta fiducia, il ribaltone non è stato escluso. Ma da un momento all’altro può arrivare una decisione contraria, magari l’annuncio di un accordo in Italia o all’estero. E non sarebbe questa la sorpresa. Si lavora sul filo, l’equilibrio è instabile. Si deve prendere atto dei tentativi finali della Lazio, ripetuti in questi giorni di vacanza.

Il club vuole aspettare ancora, con tutti i rischi del caso, rischi di delusione. De Vrij in altri club, muovendosi a parametro zero, può guadagnare cifre maggiori, magari superiori ai 3 milioni. La Lazio ha fatto il possibile, ha prodotto il massimo sforzo economico, ha permesso al giocatore (già forte di suo) di consacrarsi in Italia, il suo desiderio era giocare in serie A per migliorarsi.

(Fonte: Daniele Rindone, Corriere dello Sport 12/1/18)