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Cds – Favorita tra Inter e Juve? I numeri, freddi e asettici, parlano chiaro

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Dopo settimane a coprire ambizioni, a interpellare algoritmi e a evitare di sedersi sullo scomodissimo trono dei favoriti, emerge il verdetto statistico
Marco Astori Redattore 

Il Corriere dello Sport si affida ai numeri per stabilire chi sia la favorita tra Juventus e Inter nel big match d'altissima classifica di questa sera. Ecco cosa emerge dai dati secondo il quotidiano: "I numeri - freddi, asettici ma in qualche modo rivelatori - dicono che l’Inter arriva alla sfida di stasera allo Stadium più pronta, con più esperienza in campo e con uomini che hanno più calcio nella testa e nelle gambe. Le scelte societarie stanno anche riducendo lo storico gap dal monte ingaggi juventino, ancora il più caro in Serie A ma oggi distante appena un paio di milioni, con la conseguenza di una rosa costata a Zang meno in termini di cartellini (ci sono 8 parametri zero) ma più onerosa alla voce stipendi rispetto al recente passato. Viceversa, la Juve è inesperta come raramente lo è stata nella sua ricca storia, con un’età media di 26 anni contro i 29 dell’avversaria. Tra le big, Allegri ha la rosa più giovane. Costata però 406 milioni (pesano e non poco gli 80 spesi per Vlahovic) contro i 250 dell’Inter; nonostante questa differenza, la Signora risulta solo quarta come valori assoluti dei singoli cartellini: sarebbe da Champions, dunque, più che da scudetto.

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E così, dopo settimane a coprire ambizioni, a interpellare algoritmi e a evitare di sedersi sullo scomodissimo trono dei favoriti, sviscerando persino i bollettini medici a sostegno di una o dell’altra tesi, emerge il verdetto statistico: l’Inter sembra davvero costruita per vincere, la Juve per tornare a competere. Tra i bianconeri il 15% dei calciatori è Under 21. Sono i prodotti della NextGen, cresciuti come figli da Allegri, e dal 2018 al 2023 in 40 di loro (su 55) sono passati per le nazionali giovanili Under 20 e Under 21. Tra i nerazzurri, attualmente, non c’è nessuno sotto i 21 anni: Simone, insomma, insegue la seconda stella con il cosiddetto “instant team”. La rosa di Allegri è fatta per il 36% di atleti tra i 21 e i 25 anni (è il blocco più consistente: dentro i vari McKennie, Cambiaso, Locatelli, Weah, Vlahovic, Kean...) contro il 20,8% dei nerazzurri. Lo zoccolo duro dell’Inter (45,9%) è invece tra i 26 e i 30 anni, vedi Lautaro, Calhanoglu, Barella, Dimarco e tanti altri giunti nel momento ideale della maturazione tecnico-atletica; in quella fascia d’età Allegri ha appena il 20% del gruppo. Questo studio dice poi qualcosa in prospettiva, e cioè che alla Continassa potrebbero arrivare al top della carriera solo tra 3-5 anni (i famosi 26-30), con inevitabili riflessioni su quanto sia distante il vertice. I miracoli esistono, come insegna il Napoli di Spalletti (giovane, costato poco e campione con largo anticipo), ma diciamo che il realismo di Allegri ha ottimi argomenti a sostegno.


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Un’altra tesi che rafforza la massima allegriana «guardiamo alla distanza dal 5º posto più che al primo» riguarda il minutaggio. Gli over 30 dell’Inter giocano quasi il 40% del tempo, quelli della Juve appena il 21,7%; i calciatori nella fascia 26-30 anni di Inzaghi raggiungono il 49% di impiego contro il 30,2% dei coetanei di Madame, mentre tra i 21 e i 25 anni il minutaggio bianconero sale al 42,8% e quello degli interisti scende vertiginosamente al 12,1%. Gioventù contro esperienza: da una parte ci sono brillanti universitari a inizio percorso, dall’altra studenti ormai prossimi a discutere la tesi. Nei campionati più importanti (Inghilterra, Italia, Spagna, Germania e Francia) gli interisti hanno inoltre collezionato 4772 gare, gli juventini 3603. Oltre mille partite in meno. Lo stesso si può dire per la Champions: Sommer e compagni hanno ascoltato la musichetta più famosa in 620 occasioni, Rabiot e colleghi 445 volte. Il mondo s’è capovolto dall’Allegri I all’Allegri II: quando, nel 2017, Max giocava la seconda finale di Champions in tre anni, la Juve era 5ª nel ranking Uefa e l’Inter 83ª. Il Biscione ora è salito in top ten (8°) e la Signora è scivolata fuori (12ª). Sono cambiati i tempi, e con loro le premesse del derby d’Italia".

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