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China Super League, numeri europei. Suning, spettatori e il fascino sugli allenatori

Fabrizio Longo

Il calcio in Cina sta assumendo portate sempre più importanti: una spinta che deriva da ingenti investimenti in infrastrutture e calciatori

Come riportato da un'indagine redatta dal Daily Mail, la China Super League, il campionato cinese, sta assumendo dimensioni sempre più grandi e importanti sotto tutti i punti di vista: economico, strutturale, organizzativo e carismatico. Una crescita costante accompagnata da importanti investimenti. Nel 2016 i club cinesi hanno speso circa 300 milioni di euro in calciatori provenienti da oltreoceano, più di qualsiasi altro paese del mondo. La media spettatori, che nel campionato 2015 era di 20.000, adesso è di 26.000. I diritti tv ammontano a 1.3 miliardi di euro circa per i prossimi 5 anni. Il Jiangsu ha speso nel mese di gennaio 100 milioni di euro nel calciomercato (Teixeira e Ramires su tutti), più di tutta la Serie A. Insomma, la China Super League dal punto di vista numerico sta assumendo i crismi di un grande campionato europeo. E sta acquisendo sempre maggior fascino; mentre il livello tecnico si sta alzando. Sempre più allenatori sono attratti dal calcio cinese (e chiaramente dagli stipendi che gli vengono offerti):

Mano Menezes, ex CT del Brasile, è stato appena esonerato dallo Shandong Luneng, che ha assunto Felix Magath per rimpiazzarlo. Dan Petrescu, vecchia conoscenza del  Chelsea, è stato da poco esonerato dal Jiangsu Suning. Alberto Zaccheroni, ex allenatore anche dell'Inter, nel 2016 ha seduto sulla panchina del Beijing Guoan, Slavisa Stojanovic in quella del Changchun Yatai, Cannavaro e Vanderlei Luxemburgo in quella del Tianjin, ed infine Marcello Lippi in quella del Guangzhou Evergrande.