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Conte-Simeone, sfida eterna: dalla A degli anni 90 alla Champions con l’Inter sullo sfondo

I due si ritroveranno questa sera per Atletico Madrid-Chelsea

Marco Macca

I tifosi di Inter e Juventus li hanno amati in maniera viscerale. D'altro canto loro, in campo, hanno sempre dato tutto. E con le stesse caratteristiche: grinta, occhi affamati, da condottieri, gli occhi di chi non ha mai avuto intenzione di mollare un centimetro. Stasera si ritroveranno di nuovo uno di fronte all'altro, 27 anni dopo la prima volta, da quel Pisa-Lecce del 1990. Diego Pablo Simeone e Antonio Conte, la sfida infinita. Atletico Madrid-Chelsea di Champions League è infatti anche un pretesto per ammirare il confronto fra due degli allenatori attualmente più forti del mondo. Due che, anche se a distanza, in estate si sono sfidati anche per la panchina dell'Inter, prima che i nerazzurri scegliessero Spalletti. Scrive La Gazzetta dello Sport:

"Ritrovarsi 27 anni dopo, per la prima volta da avversari in panchina, dopo una vita d’inseguimenti, scontri, vittorie e polemiche. Il Cholo Simeone e Antonio Conte, separati all’anagrafe da appena 9 mesi, hanno la stessa maniera d’intendere il calcio e la vita. Con fierezza, intensità, ardore, spirito competitivoeil verbo mollare cancellato in tenera età e applicato a ogni aspetto della vita (...). Per evidenti meriti e per questo loro fuoco sacro nell’ultimo anno Conte e Simeone prima sono stati in competizione per la panchina del Chelsea, e poi per quella dell’Inter. C’era da ricostruire, da imporsi con idee, disciplina, testa e cuore: in ambienti diversi in tante cose ma simili per complessità, a Stamford Bridge come nella parte nerazzurra di San Siro hanno pensato a loro. Al Chelsea è finito Conte, per entrambi l’Inter può attendere".

"16 settembre 1990: Pisa-Lecce 4-0. Avversari un giovane e sconosciuto Simeone, appena sbarcato dall’Argentina al Pisa di Anconetani che aveva Lucescu in panchina e il canterano Conte che col Lecce aveva debuttato 4 anni prima, appena 16enne, giocava con Mazinho, padre di Thiago e Rafinha, ed era allenato da Boniek. Simeone fece un gol meraviglioso: tre tocchi, palla alzata e sombrero col destro, sinistro al volo. Altro che centrocampista solo tutto grinta. Retrocederanno entrambe, Lecce e Pisa, ma le carriere del Cholo e di Antonio decolleranno. E s’incontreranno di nuovo sul finire del secolo: prima nella primavera del 1998, quando a Torino l’Inter perse 1-0 con la Juventus e Simeone, come tutti i compagni e Gigi Simoni, si scagliò contro Ceccarini che non aveva dato il rigore di Iuliano su Ronaldo. Poi di nuovo due anni dopo quando a Torino il Cholo già laziale segnò il gol decisivo e fondamentale per la rimonta scudetto sulla Juve".

(Fonte: La Gazzetta dello Sport)