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CorSera – Inter belva divoratrice, è Icardi show: sono 103 gol

Francesco Parrone

Icardi esagera e sale a quota 103. L’Inter rinata infierisce sulla Samp

L’Inter è così, d’improvviso si gonfia, tracima e travolge tutto. La belva divoratrice di una Samp, incapace di compiere il salto dall’adolescenza all’età adulta, è Mauro Icardi. Il figlio svezzato anni fa all’ombra della Lanterna dove realizzò la prima rete in serie A, torna nei panni di spietato ex nel suo teatro d’esordio e appoggia un poker di reti sul tavolo di Marassi. Sbriciola così il muro dei 100 centri in campionato, arrivando in un colpo solo a quota 103, e soprattutto spinge con la sua violenta propulsione i nerazzurri nell’orbita Champions League. «I giochi del destino... Il mio primo gol lo avevo fatto a Marassi e qui ho anche realizzato il 100° con la maglia dell’Inter. In realtà spero di farne un altro pesante nel derby con il Milan. Bisogna goderseli certi momenti, anche se non abbiamo ancora fatto nulla. È stato un periodo in cui ci siamo penalizzati da soli, spero che questa partita sia una ripartenza». Secondo il Corriere della Sera con la quaterna fa il suo ingresso nell’esclusivo club dei «centenari» del gol, cui si sono iscritti entro i 25 anni, miti come Meazza, Piola, Boniperti, Borel, Altafini e adesso lui.

Il largo successo, inafferrabile in trasferta dal lontano 25 novembre, è firmato dal centravanti argentino che si porta via dal Ferraris il pallone autografato dai compagni e chiude un digiuno che durava dal 5 gennaio. Sarà difficile non portare uno così al Mondiale. C’è però pure il sigillo del suo compare Ivan Perisic, tornato a segnare, e soprattutto a giocare per davvero, dopo tre mesi di buio. È anche il trionfo della qualità tanto invocata da Spalletti. «Con quelle parole l’allenatore ci ha provocato, abbiamo risposto» ha detto ancora Icardi. A Genova Spalletti ha scoperto di possedere ciò che mancava. Ha trovato in Rafinha il cervello pensante della squadra, in Gagliardini e Brozovic i dinamici dioscuri capaci di dare spessore al centrocampo. Il totale controllo della partita è mutato presto in dominio e al coro nerazzurro si è unita la voce di Cancelo, una macchina sforna assist. Proprio da una sua intuizione è nato il vantaggio di testa di Perisic che ha spaccato la partita.

E poi c’è stato Icardi e il suo show. L’argentino, fischiato e insultato, ha risposto ai vecchi tifosi scatenando la sua ira. Ha trasformato il rigore concesso a Rafinha, irriso Viviano segnando di tacco e, prima della pausa, ha depredato ancora l’area della Samp raccogliendo una corta respinta del portiere. Non pago è tornato in campo e ha messo il quarto timbro sul match con una beffarda girata. Una partita mai cominciata è così finita con una doppia lezione. La prima impartita a «una Samp raccattata», come l’ha definita un furioso Giampaolo, l’altra all’ Inter stessa che ha forse compreso di poter centrare l’obiettivo Champions, dovrà solo avere fame e dedizione tipiche di chi non si sente mai arrivato. Il campione Icardi c’è, ora pure una squadra al seguito.

(Fonte: Guido De Carolis, Corriere della Sera 19/3/18)