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Ancora Cruz: “Avevo paura di aver preso il coronavirus. Mihajlovic? Ricordo che all’Inter…”

Marco Macca

Altri estratti della lunga intervista rilasciata da Cruz al Corriere dello Sport

Altri estratti della lunga intervista rilasciata da Julio Ricardo Cruz al Corriere dello Sport. L'ex attaccante dell'Inter, oltre che aver parlato tanto di nerazzurro, ha affrontato il tema del coronavirus, che sta mettendo in apprensione tutto il mondo. Ecco le sue parole:

CORONAVIRUS - "Vedi, se quello che è successo a Milano succedesse un giorno in Argentina, sarebbe una catastrofe, una strage, qua da noi la sanità è molto indietro rispetto a quella italiana. Ecco perché quando vedo la gente che per le strade di Buenos Aires fa finta di niente la prenderei a schiaffi".

PAURA - "Il console italiano ha fatto una festa alla quale hanno preso parte tanti invitati, tra i quali anche una cinquantina di italiani. A quel punto non era ancora esplosa la pandemia, ma una settimana più tardi ho avuto un mal di testa pazzesco come mai prima nella mia vita e un forte mal di pancia. Mi sono rasserenato in parte non avendo la febbre, ma non sapevo cosa fosse".

VIVERE IN ITALIA - "Voglio portare mio figlio Juan Manuel a giocare in Italia. Ora è nel Banfield in serie A ma sono già in contatto con un paio di società italiane. Non solo: hanno già mandato i loro osservatori anche a vederlo".

MIHAJLOVIC - "Il Bologna è Sinisa, anche la squadra ha addosso lo spirito del guerriero, si vede subito che ha la sua impronta. Quando giocavo con lui nell’Inter, appena si accorgeva che qualcuno abbassava la testa cominciava a urlare per scuoterlo. Lui era sempre concentrato e correva sempre".

(Fonte: Corriere dello Sport)