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Di Canio: “Ecco cosa deve fare l’Inter per battere il Tottenham. Nainggolan…”

Gianni Pampinella

L'ex giocatore, intervistato da Tuttosport, analizza il match di domani tra nerazzurri e Spurs

Intervistato da Tuttosport, Paolo Di Canio ha parlato di Inter-Tottenham. Entrambe le squadre non stanno attraversando un buon momento: i nerazzurri sono reduci dalla sconfitta contro il Parma, mentre gli Spurs arrivano da due ko consecutivi in Premier. Come si batte il Tottenham? "Bella domanda, anche perché gli Spurs sono una squadra particolare, bellissima da vedere, ma a volte fragile. Il Tottenham nella stessa partita può esprimere un gioco sublime e pure produttivo, ma anche in vantaggio per 2-0 dà sempre la sensazione di poter subire una rimonta perché è una squadra che si piace troppo e non ha grandissimo carattere".

Quali sono i punti di forza? E quelli deboli? 

"Pochettino ha quattro uomini davanti che fanno la differenza: Eriksen, Alli e Kane sono fenomenali e adesso si è integrato al meglio anche Lucas Moura. Quando il Tottenham gioca con il 4-2-3-1, il sistema con cui è nata questa squadra e con cui sono cresciuti i suoi migliori giocatori, per gli avversari sono dolori. Il problema è che a volte Pochettino cambia e schiera la squadra col 3-5-2. Ecco, a quel punto viene fuori la faccia peggiore della medaglia. Con la difesa a tre la squadra fatica e le responsabilità maggiori, a mio modo di vedere, sono dovute all’impiego di Davinson Sanchez. Il difensore colombiano è stato pagato tanto, più di 40 milioni, e Pochettino spesso è costretto a schierarlo per valorizzare il suo acquisto, ma Sanchez con la difesa a tre sbaglia molto: ha grande fisicità, ma è principalmente un istintivo, non è entrato nei ritmi del calcio inglese e non ha ancora imparato determinati movimenti tattici, soprattutto a livello individuale. Spesso quando un centrale si stacca, lui rimane isolato sbagliando le distanze con gli altri".

Alli però non dovrebbe giocare. 

"Sarebbe un assenza molto pesante, perché è un giocatore funzionale al gioco del Tottenham. Non è ancora esploso definitivamente, è un giocatore da “up & down”, che alterna grandi momenti a fasi in cui incide poco. Secondo me è colpa anche della sua vita fuori dal campo. In Inghilterra uno come Alli, molto attendo agli eventi glamour, ai selfie e robe del genere, viene definito “social butterfly” e questo qualcosa finisce per togliere al rendimento sul campo. Alli a volte non è dentro la partita per concentrazione, ma rimane un calciatore che lega il gioco e sa scaricare bene il pallone, oltre a essere abilissimo negli inserimenti".

Un altro giocatore bravissimo negli inserimenti è Nainggolan. Potrebbe essere l’arma dell’Inter? 

"Sia che Pochettino giochi col 4-2-3-1 o il 3-5-2, Nainggolan potrebbe essere risolutivo. Il Ninja fa parte della categoria dei calciatori che fanno “casino”, ma in senso buono. Spacca le partite, va fuori dagli schemi. E’ il giocatore ideale per creare sorpresa con i suoi inserimenti veloci e a volte indisciplinati. E poi ha la fisicità per tenere botta contro una squadra atletica come il Tottenham. Gli inglesi lasciano spazi e quando pressano, non lo fanno con cattiveria giusta. Se l’Inter riesce a saltare la prima linea di pressing, può creare i presupposti per impostare una buona partita".

Una vittoria può essere già decisiva per le sorti del girone? 

"Può indirizzare molto l’esito finale. Diciamo che le percentuali di qualificazioni non passano dal 30% al 90%, ma al 50% ci si arriva, anche perché oltre a vincere uno scontro diretto, aumenterebbero entusiasmo e autostima. E i giocatori dell’Inter ne hanno bisogno.I nerazzurri devono avere coraggio, andare oltre le difficoltà attuali".