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Franco Baresi: “Messi? Spero torni sui propri passi. Sarà depresso ma…”

L'ex bandiera del Milan ha commentato l'inaspettata decisione presa dalla Pulce

Daniele Vitiello

Franco Baresi, intervistato dai colleghi del Corriere della Sera, ha commentato la decisioni di Leo Messi di rinunciare alla nazionale argentina dopo la sconfitta in finale di Copa America con il Cile.

Il senso di fallimento per l’occasione perduta giustifica una scelta così drastica?

«Penso che certe frasi Messi le abbia pronunciate sull’onda emozionale ma spero che smaltite le tossine torni sui propri passi. Lui è il calcio e l’Argentina merita di avere ancora lui in campo ai prossimi Mondiali. Sarà depresso, ma un rigore si può sbagliare e io lo so bene».

Troppe aspettative logorano?

«Sono convinto che Messi si sia sentito schiacciato da troppe responsabilità: la fascia da capitano, il paragone con Maradona, una coppa inseguita e sempre sfumata. Probabilmente non ha retto la pressione».

I tifosi sudamericani lo hanno accusato di scarso attaccamento alla maglia, facendo il paragone con Diego, lui sì uomo-squadra.

«Casomai è il contrario. Se non soffrisse così tanto, concentrando su di sé più colpe di quelle che ha, non avrebbe certi propositi».

I più maligni sostengono che è meno doloroso abbandonare la Nazionale quando si ha la possibilità di avere comunque una vetrina internazionale con il club.

«Giocando nel Barcellona in effetti non gli mancheranno occasioni per disputare in futuro delle finali. Ma la squadra del proprio Paese è un’altra cosa. Dà emozioni diverse per le attese di un Paese intero».

In sintesi: chi rimprovera Messi di avere scarsa personalità per mollare a soli 29 anni dopo un dispiacere esagera o inquadra il problema?

«Con il Barça ha fatto e disfatto, altro che debolezza di carattere. Il suo valore l’ha dimostrato e anche ampiamente. Il problema è che in Copa America come in un Mondiale si vince non sempre perché si gioca nella squadra migliore. Contano tanti fattori, gli episodi sono determinanti. Messi ha la stima di tutto il pianeta e per il bene del calcio è giusto che sia in campo nei prossimi Mondiali».

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