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Galli: “Alternanza Handanovic-Onana? Inter, in porta serve chiarezza perchè…”

Fabio Alampi

L'ex portiere del Milan ha commentato la scelta di Inzaghi di far giocare sia lo sloveno che il camerunense

Giovanni Galli, ex portiere del Milan, in un'intervista concessa a La Gazzetta dello Sport ha parlato dell'alternanza tra portieri che sta caratterizzando questo inizio di stagione dell'Inter: "Non so se sono stato il primo a esserne 'colpito' nel lontano 1990, ma era un calcio diverso. A quei tempi si giocavano 40 partite all'anno e se sei un titolare è normale che vuoi giocarle tutte. Oggi il calendario ha molti più match, quindi è diverso: però serve chiarezza nei confronti dei due 'duellanti'. Ci sono ruoli dove si è più titolari di altri e tra i pali serve certezza e fiducia".

Continuità, quindi.

"Se un portiere gioca una partita e poi esce dalla formazione iniziale nell'impegno successivo, è logico che perde la sfrontatezza di essere titolare. In questo modo si rischia di creare una situazione di duello tra i due compagni di squadra. Ma, ripeto, i tempi sono cambiati e ora è importante avere due alternative di livello simile a cui se ne aggiunge anche una terza in panchina".

Ci sono rischi a livelli di reparto?

"Ogni portiere ha caratteristiche diverse ed è fondamentale la conoscenza dei propri compagni di squadra, tra i difensori e chi para. Si devono sapere i pregi e i difetti di ognuno: se un calciatore è bravo o meno sui cross da destra o da sinistra, per esempio. Cambiando ogni volta si finisce invece per adattarsi e basta, come se si giocasse alla Play Station".

A variare molto tra i pali è in particolare l'Inter. Cosa ne pensa?

"Handanovic non è mai stato messo in discussione nel suo decennio di carriera all'Inter, ma è intelligente e inizia a capire che non è eterno. Onana dall'altra parte è appena arrivato a Milano e ha anche disputato una buona partita in Champions League. Avere due portieri di ottimo livello è necessario al giorno d'oggi, anche se l'alternanza comporta una dose di rischio. Ma i tifosi non sempre capiscono questa necessità dei club".