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GdS – Inter troppo generosa, si faccia un esame di coscienza. Si rivede una variante. Conte…

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Il giornalista de' La Gazzetta dello Sport Andrea Masala analizza la gara di Coppa Italia tra Inter e Juventus dopo i 90' di ieri

Alessandro De Felice

Nel consueto appuntamento con la rubrica "Il tema del giorno" sulle colonne de' La Gazzetta dello Sport, il giornalista Andrea Masala analizza la sfida d'andata della semifinale di Coppa Italia tra Inter e Juventus:

"La Juve risponde così all’Inter che l’aveva picconata il mese scorso. I bianconeri si prendono una rivincita, passano con un doppio Ronaldo, cinico e concreto, nella semifinale d’andata di Coppa Italia. Niente di compromesso per i nerazzurri, però l’impressione è che la Juve continui nei suoi progressi: non bellissima e scintillante, ma concreta e umile quanto basta. La Signora ha anche rischiato di pareggiare: in vista Champions, dovrà alzare ancor di più l’asticella. Si ricordi che l’Inter di ieri è stata fin troppo generosa: a livello continentale, non le capiteranno spesso simili trattamenti di favore. Dopo la Supercoppa, Pirlo ottiene un’altra fiducia che lo aiuterà a tener testa a tutte e due le milanesi".

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"In tempi di zone gialle, arancioni o rosse, attorno a San Siro si è rivista la variante nerazzurra. La vittoria nell’ultimo derby ha incoraggiato il bis dell’adunata dei tifosi della Curva Nord per fare ala al pullman della squadra. Contro la Juve, in semifinale di Coppa Italia, è sempre stata eliminazione, quattro volte su quattro. Visti i precedenti, il popolo interista non ha lasciato nulla di intentato, ma il rito propiziatorio non è servito, almeno per l’andata".

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"L’Inter lotta su due fronti, la Juve a metà mese dovrà rituffarsi anche sull’Europa. Il doppio confronto interno impone ulteriore dispendio di forze, ma non è affrontato in modalità risparmio energetico. Conte e Pirlo non fingono che la Coppa nostrana gli interessi: dimostrano di crederci davvero. I nerazzurri, senza Lukaku e Hakimi, non si inventano chissà quale travestimento, restano fedeli al loro copione. Nel suo apprendistato a tappe forzate, Pirlo insiste su una Juve fluida. Rifugge dai ruoli imbalsamati: vengono assegnati i compiti, più che le caselle fisse. Il nuovo allenatore bianconero, al primo incontro ravvicinato con l’Inter, il 17 gennaio scorso in campionato, ha subito una batosta. Pare abbia imparato la lezione e l’abbia ripassata: ieri i suoi non soltanto sono scesi in campo, ma hanno ritrovato i tratti tipici di chi è abituato a comandare nei propri confini da nove anni. La Juve non si è fatta prendere dal panico quando il più forte attacco della A (49 gol), è riuscito a sorprenderla con un blitz. La più forte difesa del campionato (19 gol) si è piegata a Lautaro, fresco papà di Nina, però non ha sbracato. I campioni d’Italia, senza effetti speciali, hanno semmai sfruttato una verve che consente loro, in diverse fasi, a spingersi avanti a tutto organico".

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"I nerazzurri possono recriminare, hanno sfiorato il pareggio in più occasioni. Si facciano comunque un esame di coscienza: se esageri con i regali in difesa, se sprechi a piene mani in attacco, con la Juve e con Ronaldo devi aspettarti di pagarla. Stavolta la riserva d’oro Eriksen non ha estratto il coniglio dal cilindro, come contro il Milan. Ci sono però almeno altri 90 minuti per decidere la finalista, è tutto aperto".

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