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Icardi è pronto per la quinta stagione con la maglia dell’Inter. I suoi obiettivi…

Riccardo Fusato

Mauro Icardi, ha fame di campo, ha fame di Inter

Mauro Icardi, ha fame di campo, ha fame di Inter. Si appresta ad affrontare la sua quinta stagione in nerazzurro. Quella delle definitiva consacrazione, per molti motivi. Sì, lo sa bene lo stesso attaccante, è il momento della svolta su tutti fronti: personale, Inter e Argentina. E proprio giovedì alla Pinetina si è presentato Jorge Sampaoli, il c.t. che di fatto ha sdoganato la candidatura di Icardi nel «gruppo Messi». La prima chiamata era appunto arrivata a giugno per le amichevoli contro Brasile e Singapore: ci ha provato l’acciaccato Maurito, ha forzato, è andato in panca contro la Seleçao, ma alla fine ha avuto la meglio l’infortunio alla coscia, e quindi ciao anche Singapore. Sampaoli ha comunque apprezzato l’amore del ragazzo per il suo Paese, e l’altro giorno lo ha tranquillizzato, lanciandolo concretamente nella volata a Russia 2018. Tutto passerà attraverso una grande stagione con l’Inter, di certo Icardi non teme, a livello di prime punte, la concorrenza dei vari Higuain, Aguero, Tevez, Pratto e Alario. Prende la rincorsa Mauro, che ancora insegue la prima presenza personale in Champions League. «Ci arriverò con l’Inter, non mi interessano altre soluzioni», ha sempre detto. E in effetti è stata finora incrollabile la sua fede nerazzurra, nonostante numeri che non possono non ingolosire tutte le grandi d’Europa: 156 partite e 81 reti in Serie A, fra Sampdoria (10) e Inter (71); dunque la seria possibilità di entrare nel «club a tre cifre» già in questa stagione, roba impressionante per un classe 1993. Complessivamente, Icardi è a quota 89 centri ufficiali: vanno aggiunti infatti altri 7 gol con l’Inter (6 in Europa League e uno in Coppa Italia) e uno con la Samp, in Serie B. Offerte più o meno dirette sono sicuramente arrivate a casa Icardi, sia dall’Italia sia dall’estero, «ma io ho sempre sognato di diventare il capitano dell’Inter, oggi la fascia è mia, e da qui non me ne vado». Ecco un’altra sfida da vincere in questa fondamentale stagione: «legittimare» quella fascia. Non sono infatti in pochi, soprattutto a livello di critica e tifoseria, a mettere in dubbio i suoi gradi, a maggior ragione dopo il disastroso finale dell’ultimo campionato, quando a crollare per primo fu proprio lo spogliatoio, apparso troppo fragile di fronte a difficoltà spesso non insormontabili. Si dice: Mauro è sicuramente uno spietato killer in area, un ottimo professionista, ma non è un capo, e fuori dal campo non lo aiuta certo una moglie-procuratore parecchio ingombrante. Giudizi che però non toccano il ragazzo, e che soprattutto sembrano interessare poco a Spalletti: «Icardi in discussione? Assolutamente no, le certezze non vanno discusse, mai». Il miglior trampolino possibile per Maurito.

(Gazzetta dello Sport)