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il Giornale – Troppi stranieri nel settore giovanile? Italiani con costi alti…

Il ds della Lazio Tare "I presidenti che si ritrovano tra le mani un “gioiellino” italiano puntano a fare il colpo della vita e sparano alto, anziché investire sulla formazione e cercare di costruire talenti in modo sistematico"

Francesco Parrone

Lo sfogo del giovane Filippo Cardelli, difensore centrale della Lazio, hanno messo in luce lo stato attuale del calcio giovanile in Italia. "Dopo dieci anni di sacrifici lascio il calcio - ha scritto venerdì sul suo profilo Facebook - perché non vedo che senso abbia giocare nella Lazio Primavera circondato da stranieri e essere trattato pure come una m...".

Adesso grazie a una borsa di studio il ragazzo volerà negli Stati Uniti, e continuerà a giocare nella squadra locale di Kansas City. Ma nel frattempo la sua uscita fa discutere perché quello che lui denuncia - al di là del caso personale - è un problema che nell’opinione pubblica sportiva è sempre più sentito.

Secondo un'analisi de il Giornale nell'edizione odierna, la Serie A parla sempre meno italiano (313 stranieri su 553 giocatori, il 56,6%), i dati della Serie Be soprattutto del campionato Primaveradicono altro: tra i cadetti la percentuale scende al 26,7% (149 su 559), mentre tra le 42 squadre del torneo giovanile, appena riformato, è appena del 17,3% (172 stranieri su 997). E il fatto che Cardelli militasse in una delle squadre che quest’anno ne contano di più, ossia 10 su 27 (come la Juve e l’Inter, ma il record “percentuale” è dei nerazzurri con 10 su 23), non fa di lui un ago tricolore in un pagliaio di immigrati del pallone.

(Fonte: Federico Malerba, il Giornale 07/09/16)