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Inchiesta Report, Ruffo: “Non cerco fama, mi occupo di malaffare nel calcio. La Juventus…”

Matteo Pifferi

Il giornalista di Report risponde così in merito all'incidente

"In diretta a “Un Calcio Alla Radio” su Radio CRC, è intervenuto Federico Ruffo, giornalista di Report:

""Non vi nascondo un filo di difficoltà in questa cosa. Io non posso sapere quale sia la matrice dell’attentato. Dicono che cerco fama, ma io in realtà conducevo da già due programmi e continuo a lavorare per REPORT. Io di notorietà ne avevo già e mi creava degli affanni per svolgere il mio lavoro.  Inchiesta legata anche ad altre tifoserie? Mi sono occupato del caso Aronica, Bergamini, sono stato in Bulgaria. Mi sono occupato tantissimo del malaffare nel calcio".

"SULLA JUVENTUS - "Nessun dirigente nella Juve sotto inchiesta? Noi tendiamo sempre ad essere molto chiari su queste cose.  Alcuni dicono che cerco notorietà ma a me stava benissimo quello che facevo prima. Report ha puntato i fari sulla Juventus per audience? È un ragionamento anche giusto e lo capisco. Però basta guardare i dati d’ascolto. C’è stato un 0,20 in più d’ascolto.  Hanno detto che noi rischiavamo il licenziamento, Report non è una testata e non ha bisogno di licenziare. Noi non abbiamo mai detto che solo la Juventus abbia problemi di questo genere.  Mi dispiace questa situazione che si è venuta a creare sui social,  dove alcuni accusano la Juventus  che non ha espresso solidarietà. Non credo che la Juventus fosse tenuta a fare questa cosa. Capisco che la Juventus è una società molto grande, quotata in borsa e che, dunque, questa vicenda possa aver creato problemi. Mi dispiace che si sia creata in rete un'accusa per cui la Juve non abbia espresso solidarietà".