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C’era una volta l’Inter impenetrabile. Troppi gol subiti: due i fattori. E Conte aspetta…

Andrea Della Sala

La difesa dell'Inter a inizio stagione sembra più che solida, ma nell'ultimo periodo sono troppi i gol incassati dalla squadra di Conte

Davanti l'Inter funziona, la squadra segna, ma forse prende troppi gol. Nell'ultimo periodo la retroguardia nerazzurra non sembra più essere solida come a inizio stagione e i numeri lo confermano.

"Sono 30 i gol prodotti complessivamente nelle 15 uscite stagionali e i nerazzurri non sono mai rimasti a secco. Anzi, con almeno una rete rifilata oggi al Verona, Conte uguaglierebbe Simoni come unico allenatore della storia nerazzurra sempre a segno nelle prime 12 giornate di campionato. Sono molto diversi i numeri dall’altra parte del campo. E pensare che la stagione era cominciata alla grande pure davanti ad Handanovic. Nelle prime 6 gare ufficiali, infatti, i palloni finiti nella porta nerazzurra erano stati soltanto 2, con 4 “clean sheet”. Dalla Lazio in poi, invece, la situazione si è completamente ribaltata. In 9 partite, le reti subìte sono diventate addirittura 15 e solo col Borussia a S.Siro Handa è rimasto imbattuto", si legge sul Corriere dello Sport. 

FATICA - "Oltre ad Handanovic, ad esempio, anche Skriniar non ha perso nemmeno un minuto e De Vrij è nella top 5 dei più impiegati. E i numeri raccontano pure di quanto abbia pesato l’assenza di D’Ambrosio: 7 gol subìti nelle 8 gare in cui era in campo, 10 nelle 7 in cui non c’era. L’analisi, però, non può prescindere dalla tattica. E le reti incassate dall’Inter sono state molto simili. Nel senso che arrivano con la difesa schierata, quasi sempre al limite dell’area, e con un avversario che si ritrova libero di calciare in porta. Gli esempi più recenti sono le 2 prodezze di Hakimi del Borussia, ma era accaduto anche con il Brescia, con la Juventus, con la Sampdoria, ecc. Insomma, ciò che è emerge è che l’Inter fa fatica a difendersi bassa". 

ADATTAMENTO - "Mentre De Vrij era già abituato alla difesa a 3: era il cardine centrale di quella della Lazio e non a caso è il difensore nerazzurro che sta garantendo il rendimento più alto. Skriniar e, soprattutto, Godin si ritrovano invece dentro un sistema che conoscevano poco, con lo slovacco che si sta adattando pure a giocare a sinistra, pur essendo di piede destro. Ma è l’uruguayano ad essere in maggiore difficoltà perché, rispetto all’Atletico, si ritrova a fare da guardia ad una zona di campo più ampia, dovendo affrontare, magari un avversario con molta più gamba. Non a caso, con D’Ambrosio tra i centrali i meccanismi hanno funzionato meglio. E, non a caso, Conte attende il suo rientro con ansia", aggiunge il quotidiano.

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