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CdS – Inter, arrivano rinnovi e aumenti. Soluzione? Un addio, 2 indiziati

Alessandro De Felice

Il Corriere dello Sport spiega la situazione finanziaria in casa Inter, con l'aumento degli ingaggi, e la possibile soluzione

In attesa di capire le intenzioni di Steven Zhang e Suning sul futuro, in casa Inter la certezza in vista della prossima stagione è la necessità di abbassare il monte ingaggi. Il Corriere dello Sport spiega: "L’imponente crisi di liquidità che il club nerazzurro si è trovato ad affrontare in questa stagione è nata anche, se non soprattutto, dall’impossibilità di sostenere il flusso di cassa necessario per pagare regolarmente gli stipendi. Peraltro, tra l’acquisto di Hakimi e gli arrivi di Vidal e Kolarov, la scorsa estate, il monte ingaggi è ulteriormente cresciuto rispetto alla stagione 2019/20. Già ma i ricavi, con la pandemia che ha tenuto chiusi gli stadi, nel frattempo, sono sensibilmente calati. Insomma, adesso non solo l’Inter non potrà permettersi un ulteriore aumento, ma dovrà tagliare dove possibile".

Il problema dei nerazzurri è che in alcuni contratti dei calciatori - come Lukaku, Vidal ed Eriksen - sono previsti aumenti di stipendio corposi. A questo bisogna aggiungere i rinnovi di Lautaro e Bastoni, che raddoppieranno l'ingaggio. Quest'ultimi non sono gli unici: Brozovic, in scadenza nel 2022, si aspetta un adeguamento, così come Perisic, Vecino e Handanovic. Discorso diverso per Barella e De Vrij, con cui è stato preso un impegno sulla parola. Stessa sostanza per i vari D'Ambrosio, Ranocchia, Kolarov, Young e Padelli, in scadenza a fine stagione. Con il primo c'è un'opzione di rinnovo automatico che l'Inter vorrebbe esercitare.

Secondo il quotidiano, l'indiziato numero uno da mettere sul mercato è Christian Eriksen. Pagato 27 milioni di euro, il danese potrebbe garantire una plusvalenza importante. Stesso discorso anche per Vidal, che andrebbe solo 'liberato' ma che dovrebbe trovare un acquirente che si accolli l'ingaggio da 6,5 milioni di euro a stagione. E ad agevolare l'addio potrebbe essere lo stesso cileno, qualora si rendesse conto di non essere più in grado di reggere il ritmo Conte, conclude il Corriere dello Sport.