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Inter, Spalletti compie 60 anni: la mamma e gli amici raccontano aneddoti e curiosità

Fabio Alampi

Il tecnico nerazzurro festeggia oggi il suo compleanno

Luciano Spalletti compie oggi 60 anni: La Gazzetta dello Sport ha voluto raccogliere racconti e aneddoti da parte delle persone a lui più vicine.

LA MAMMA - "Luciano da Francoforte guarderà se sono sveglia, se ho fatto colazione e poi mi chiamerà. Mio figlio ha voluto installare delle telecamere in casa mia. E mi spia. Non mi piace questa cosa ma ho dovuto accettarla. Al telefono gli farò gli auguri. Sessant'anni sono un momento importante".

LA QUERCIA, RICORDO DEL PADRE - "Dal terrazzo di casa si vede una gigantesca quercia che racconta un momento speciale nella vita dell'allenatore dell'Inter. Lucio aveva 10 anni ed era nel bosco con l'adorato babbo Carlo. La cui perdita è una ferita che non guarirà mai. «Prendi questo piccolo ramo di quercia e piantalo». Lucio lo piantò davanti a casa. E non ha mai smesso di curarlo: 50 anni dopo quel ramoscello è diventato «un palazzo», come dice lui spesso sorridendo. Nessuno si azzardi a tagliare anche solo un ramo di quella magica quercia".

LA MOGLIE E I FIGLI - "Nella prima esperienza a Roma – racconta Francesco Borghini, uno dei suoi amici più importanti– una volta eravamo a cena all'Osteria da Checco. Si avvicinarono a Lucio prima una famiglia con una bambina piccola. Volevano che la toccasse. Quasi la benedicesse. Poi un signore lo ringraziò perché stava difendendo la Roma dalle grandi del nord. Mi disse: "E' normale. Io sono ciò che faccio, divento la squadra che alleno". Il calcio per lui è totalizzante. E ha potuto diventare Spalletti perché ha accanto una donna come Tamara che ha accettato questo modo di vivere il pallone. Lei è stata decisiva anche a San Pietroburgo. Lucio non voleva staccarsi da casa. Lei disse: "La nostra casa è dove siamo noi insieme". Questo è lo spirito che anima la famiglia Spalletti. Lucio è orgoglioso dei figli. Stanno facendo il loro percorso senza stare all'ombra del babbo".

L'ATTACCAMENTO ALLE SUE SQUADRE - "Ricordo – osserva Borghini – il giorno del distacco da Roma a causa della vicenda Totti. Non stava bene. Gli chiesi: "Luciano come stai?". E lui mi rispose: "Ho riportato la Roma in Champions League e i tifosi all'Olimpico. Missione compiuta". La sua squadra davanti a tutto. E così è adesso con l'Inter. Lui è rimasto colpito dalla passione che accompagna la squadra nerazzurra. Vorrebbe aver dato di più".