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Inter e Milan si giocano il destino. Nerazzurri col vento in poppa, Pioli spera in Leao

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Inter e Milan ci arrivano con condizione e stati d'animo opposti. Ma in un derby può succedere di tutto. 

Inter e Milan si giocano più di una stagione questa sera. Dalla gara di San Siro, valida per l'accesso alla finale di Champions League, dipenderà anche il futuro delle due squadre e dei due allenatori. Inter e Milan ci arrivano con condizione e stati d'animo opposti. Ma in un derby può succedere di tutto.

"L’Inter, che ha vissuto il 5 maggio 2002, e il Milan, che ha vissuto Istanbul 2005, sanno che anche i destini più annunciati possono essere stracciati e riscritti. Un derby, poi, per antonomasia, è la terra dell’imprevedibile e dei pronostici impossibili. Simone Inzaghi, dopo il 2-0 della semifinale d’andata, ha in tasca un biglietto per Istanbul. Non vale nulla se stasera non riesce a vidimarlo. Stefano Pioli, che ha una fede religiosa nei suoi ragazzi, è profondamente convinto di poter ribaltare la frittata. L’aria sarà elettrica, la partita calda", spiega La Gazzetta dello Sport.

Inter Milan Inzaghi Pioli

"L’Inter, che una settimana fa distava 2 punti, ora ne dista 5. L’ambiente nerazzurro ha tutta un’altra leggerezza, dopo le 7 vittorie messe in fila, con 21 gol fatti e 3 subiti e, soprattutto, dopo i tre derby vinti nella stagione, senza subire gol, che consentono all’Inter di scendere in campo con una sensazione di superiorità che può intimidire. Così come intimidisce l’attacco di Inzaghi: Lautaro, Lukaku, Dzeko hanno segnato 14 gol nelle ultime 7 di campionato, contro i 2 del solo Leao. Se una settimana fa, i piatti della bilancia del derby erano sostanzialmente appaiati, ora il pronostico pende tutto dalla parte dell’Inter, per ciò che abbiamo detto e per il vantaggio di 2 gol da difendere in uno stadio a maggioranza nerazzurra".

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"Si è verificato un curioso doppio scambio di ruoli. Fino a non troppo tempo fa, il Milan era la squadra del gioco e l’Inter quella dei giocatori. Pioli ha vinto uno scudetto a sorpresa, grazie a una manovra collettiva, educata per tre anni, che ha migliorato il valore dei singoli. L’Inter recente è stata identificata spesso con la qualità dei suoi solisti, a cominciare dalla Lu-La che ha griffato lo scudetto di Conte. Oggi gioca meglio l’Inter. Inzaghi ha fatto deragliare i nerazzurri dai binari rigidi di una manovra prevedibile e ha disegnato linee di gioco più liquide. Simone, cresciuto molto, ha stracciato l’etichetta di «squadra da ripartenze» e, a Roma, ha mandato in gol Dimarco dopo 50 passaggi consecutivi. Ora, su Inzaghi, che ha vinto una coppa e ne mira due, sparano caramelle e promesse di futuro, mentre il «Pioli out» rimbalza sui social, con la volubile isteria tipica del circo calcio. Il «Pioli on fire» si è evoluto in «Pioli fired», esonerato. Pioli comunque sa che stasera si gioca molto più dell’accesso a una finale. Lo sa anche Inzaghi e lo sanno Milan e Inter: da San Siro stasera passa il futuro, passa il destino", aggiunge il quotidiano.

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