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Inter, tutto passa dalla Champions. Inzaghi, una grande intuizione ma serve un cambio

Andrea Della Sala

Calhanogu regista ha fatto svoltare la stagione dell'Inter, ma il 3-5-2 a volte sembra inchiodare l'Inter e si potrebbe fare qualcosa di diverso

Dopo la vittoria sul Lecce l'Inter si è presa il secondo posto. Ma la lotta per la qualificazione alla prossima Champions è ancora lunga e piena di insidie.

"Delle quattro pretendenti è probabilmente l’Inter quella che più dipende dalla corsa Champions per impostare il futuro prossimo. Simone Inzaghi è sempre sulla graticola perché la sua squadra proprio non trova continuità. Un dato su tutti: Napoli escluso, nessuna delle big ha vinto 16 partite e nessuna ne ha perse 7. Un’altalena che incide inevitabilmente sul giudizio globale. Però Inzaghi è anche l’unico rimasto in corsa in tutti i tornei: ha vinto la Supercoppa italiana; è in semifinale di Coppa Italia; ha buone chance di arrivare ai quarti di questa Champions; e ha allungato al secondo posto dopo il successo sul Lecce, consolidando la posizione per la prossima edizione", sottolinea La Gazzetta dello Sport.

"La verità è che non è facile dare un giudizio alla stagione nerazzurra: alla fine potrebbe essere esaltante o deludente. Anche tatticamente lo spettro delle valutazioni è ampio: se Calhanoglu play centrale è stata forse l’invenzione dell’anno (Gattuso ci aveva pensato nel Milan, la Turchia lo schiera “a due”), il 3-5-2 è il sistema che non cambia mai. E in qualche caso una variazione sul tema sarebbe stata utile per dare una scossa a partite di difficile soluzione. Il successo sul Lecce non può nascondere attaccanti sotto standard (Dzeko, Lukaku) e il bisogno di presentare qualcosa di nuovo per non essere troppo prevedibile. Anche con gli uomini a disposizione: bene aver ritrovato Gosens, ma Dimarco non può restar fuori...", analizza Gazzetta.