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La veranda di Wanda e Icardi fa saltare il superbonus, vicini in rivolta: ecco cosa chiedono

Redazione1908

Un abuso edilizio in una delle proprietà milanesi ha innescato una rivolta tra i vicini di casa dei due argentini

Repubblica racconta e ricostruisce una nuova vicenda con protagonisti Mauro Icardi e Wanda Nara. Per capire che cosa è successo bisogna tornare al 13 agosto 2018. In quella data, a seguito di un esposto, il Comune di Milano rileva due diversi interventi edilizi irregolari in una delle proprietà milanesi di Icardi e Nara (oggi solo di Nara): uno al sedicesimo piano, imputabile al precedente proprietario dell'immobile, e l'altro (la veranda) di competenza del calciatore e della sua compagna. Si tratta dell'appartamento con vista su San Siro.

 

 

 

 

 "Passano tre anni senza che nulla accada, e nell'ottobre 2021 il condominio delibera un consistente intervento di riqualificazione dell'edificio, dando incarico alla società Energy Sistem S.r.l. Prima però serve il via libera dell'Agenzia dell'Entrate, per avere accesso al bonus del 110 per cento necessario a sostenere il costo dei lavori. E qui viene il problema: nel palazzo ci sono una decina di situazioni da sanare: finestre ampliate, balconi chiusi, portevetri spostate. Ma è possibile allora che sia stata solo la super veranda di Wanda a impedire l'accesso al superbonus? Qui le versioni divergono. Gli altri condòmini  sostengono che lei sia l'unica a non avere sanato la situazione per tempo, mentre le altre famiglie se la sarebbero cavata con multe da massimo 2mila euro, senza costituire alcun intralcio al percorso autorizzativo dei lavori", scrive Repubblica. L'esito negativo dell'interpello all'Agenzia delle Entrate è una mazzata per il condominio. Wanda in quel periodo vive a Parigi e non riceve le raccomandate spedite dai legali del condominio. Nello scorso giugno acconsente a smantellare la veranda ma è troppo tardi. Le regole per richiedere il bonus del 110 per cento sono cambiate. Scrive Repubblica: "Per questo ora i condòmini si preparano a chiedere i danni a Nara, prima in sede di mediazione obbligatoria e se necessario in futuro anche con una causa civile".


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