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Leonardo: “Ritorno al PSG? Un po’ come il divorzio, meglio di no. Tra Cavani e Neymar…”

Matteo Pifferi

Il tecnico dell'Antalyaspor sulla Champions: "PSG favorito"

Intervistato dal Journal du Dimanche, l'attuale tecnico dell'Antalyaspor Leonardo è tornato a parlare di Paris Saint-Germain, indicando il club francese come candidato numero uno alla Champions:

"Il PSG è favorito. Barcellona e Real Madrid hanno vinto ma si sente aria di cambiamento come ad esempio le due finali della Juventus. È normale. A Parigi, l'arrivo di Neymar ha dato grandi ambizioni. Solo due o tre club al mondo possono fare un'operazione del genere. Neymar è arrivato in una città che non ha mai vinto la Champions. Londra, Milano e anche Bucarest l'ha vinta ma Parigi no. Questo dà motivazioni. E mi rende felice anche che sia brasiliano. È carismatico e anche supponente, Parigi già lo ama. Il modo in cui lo tratteranno, però, sarà importante: lui non deve essere più importante della squadra, altrimenti non vedremo mai il miglior Neymar".

ACCORDO CON CAVANI - "È normale, non è necessario litigare per i gol ma può capitare. Non è importante ma fa parte dell'unità di squadra. Pensi che al Barcellona siano tutti amici e mangino sempre assieme? No, e in altri club forse è anche peggio".

MBAPPÈ - "Che giocatore! Controlla ogni situazione, è il lato inconscio. Alterna buone prestazioni ad altre meno buone ma è normale. È un gran giocatore. Può vincere il Pallone d'Oro? Certo perché è speciale ma ha tanta strada da percorrere. È arrivato in una squadra che ha grandi obiettivi, se gestisce bene questo... In generale, se uno non ha la professionalità di Messi e Ronaldo è difficile che resti al top per 10 anni. Le persone si stancano facilmente, vogliono novità ogni giorno. Se Mbappé non resta concentrato, il rischio c'è così come per Neymar".

RITORNO AL PSG - "Con il PSG il rapporto è forte a tal punto che abbiamo parlato di un possibile ritorno. Ma un ritorno è sempre difficile. È un po' come il divorzio: magari ti chiedi 'perché non tornare?' ma poi ci pensi e capisci che non è una buona idea".

(lejdd.fr)