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Malagò: “Curva Nord? Accadute cose fuori dal mondo. Che figura facciamo all’estero?”

Marco Macca

Il numero uno del CONI, Giovanni Malagò, ha commentato quanto accaduto sabato sera a San Siro al termine del primo tempo di Inter-Sampdoria

Non ci devono essere mondi paralleli, il calcio per lungo tempo ha rappresentato un’eccezione e questo non va bene. Se un tifoso decide quando scopre la notizia che un suo amico ha perso la vita e vuole andare via non solo è padrone di farlo, ma è anche un gesto d’affetto. Ma che si obblighino altre persone ad andare via è fuori dal mondo. Un mondo parallelo”. Lo dice il presidente del Coni, Giovanni Malagò, parlando delle denunce dei tifosi dell’Inter a seguito di pressioni degli ultrà nerazzurri per svuotare la curva nord alla notizia dell’uccisione del capo ultrà Vittorio Boiocchi durante Inter-Sampdoria di sabato scorso.

"Il calcio per molto tempo ha rappresentato un'eccezione alle regole e questo non va bene - le parole il n.1 dello sport italiano - Da presidente del Coni dico che se un tifoso per amicizia o complicità di trasferta, decide dopo la scomparsa del suo capo di voler andare via, non solo è padrone di farlo, ma può essere anche interpretato come gesto d'amicizia. Ma che quella persona obblighi altri ad andare via è fuori dal mondo". In chiusura una riflessione ad ampio raggio sull'immagine del calcio: "Il grande tema oggi sono i bilanci, i ricavi e i diritti tv nel calcio, ma che figura facciamo all'estero quando in una partita la gente viene mandata via dalle curve? E' un autogol per le società stesse".