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Marani: “E’ l’ora zero di Suning. Thohir, scelte finite. Pioli? A Bologna da 1 pt ne fece 51”

Dario Di Noi

Matteo Marani, vicedirettore di Sky Sport 24, ha parlato della situazione di Inter e Milan in un'edizione del canale

Matteo Marani, vicedirettore di Sky Sport 24, è intervenuto in un'edizione del canale per parlare di Inter e Milan. In cima agli argomenti del giorno, naturalmente, la nuova era targata Pioli: "Penso che sia la scelta giusta, per me è la scelta giusta. Va a favore di un allenatore italiano che conosce bene il nostro calcio. Ha una serie di caratteristiche giuste, prima di tutte l’esperienza: prese il Bologna con 1 punto e ne fece 51, chiudendo il campionato con la quarta miglior difesa della Serie A. Bene anche per la metodologia con cui è arrivato: ha la fiducia dei dirigenti italiani, ossia le persone con cui lavorerà ogni giorno e con cui dovrà ricostruire la squadra. E’ stata una settimana importante per entrambe le milanesi, per Inter e Milan. Si ripartirà con premesse ben diverse rispetto a quelle con cui si è arrivati alla sosta".

"Perchè decisiva? Perchè sono entrate in campo le proprietà. Nel caso dell’Inter, l’ingresso in scena di Suning lo abbiamo già visto: è cambiato l’allenatore, ma non dimentichiamo che sullo sfondo è cambiato pure l’amministratore delegato. E’ stato tolto Bolingbroke ed è stato tolto De Boer, due uomini di Thohir. Vuol dire che le scelte di Thohir sono finite e che sono arrivate quelle dei cinesi, condivise - nel caso di Pioli - con i dirigenti italiani. In società è stato messo un uomo forte cinese, poi abbiamo visto uno Steven Zhang molto presente: sarà lui il punto di connessione tra Inter e Suning. Per la prima volta si è vista realmente la presenza cinese, anche allo stadio e in città, e adesso aumenterà sempre di più: per questo possiamo dire che è l’ora zero di Suning. E’ il primo allenatore che scelgono loro per davvero: si sono esposti per la prima scelta importante della loro gestione, e la seconda sarà quella legata all’amministratore delegato".

"Sul fronte Milan, da ieri sappiamo che è stato annunciato il giorno del closing (2 o 13 dicembre). Perciò questa sosta sarà l’ultima dei 30 anni di Berlusconi. Insomma, non è successo poco per le due società milanesi. Milano si sta riaccendendo, Dopo tanti anni di stanca e di delusioni, per la prima volta si comincia a guardare al futuro con speranza: si torna a parlare di impianti, di nuove proprietà, di pensieri internazionali, di mercato in Asia, dei tanti tifosi allo stadio, dello sviluppo del club e dei propri giovani. Erano un po’ di anni che non ne sentivamo parlare in casa Milano. E per fortuna, perché il calcio italiano non può non avere Milano: è stata lei la grande assente di questi ultimi anni, soprattutto a livello internazionale. Non dimentichiamo che è la città delle 10 coppe dei campioni. E’ come se la Spagna perdesse Madrid, se l’Inghilterra perdesse Londra. Bentornata Milano, mi viene da dire".

(Sky)