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Monti (GdS): “Nuovo stadio? Fondamentali due cose. Milano pronta per questa sfida”

Alessandro De Felice

Le parole del direttore de' La Gazzetta dello Sport sul nuovo stadio di Milano

Intervenuto ai microfoni di Sky Sport, il direttore de' La Gazzetta dello Sport Andrea Monti ha parlato del nuovo stadio: "Il compito degli architetti e delle società è convincere Milano su due cose: la prima è che si tratta di un'operazione trasparente e conveniente e che andrà a rifare una parte di città che è vuota sia di notte che di giorno; la seconda è che lo stadio nuovo può sostituire il "Meazza" non solo sul territorio ma anche nei loro cuori. Dovrà essere il più diverso e moderno possibile".

Sui due progetti: "In quello della 'Cattedrale' trovo convincente il fatto che il messaggio sia 'ti faccio vedere la storia di Milano e la mia ambizione è quella di dare un segnale in una città che sta cambiando enormemente tanto forte quanto Piazza Gae Aulenti o il Bosco Verticale. Se il nuovo stadio riuscirà ad essere forte, innovativo e dare una proposta chiara, potrà conquistare il cuore dei milanesi".

"Ci sono 1200 milioni di euro pronti per riqualificare una zona di Milano e proprio questo il bello. La cosa peggiore che possano fare i club e gli architetti è far calare questo stadio come un'astronave senza avere cittadini e politica come torre di controllo. Per fortuna ci sono gli iter burocratici, ma devono durare il giusto e non dei millenni e che non finisca come a Roma, con lo stadio che ha cambiato vari e sedi e si è fermato. Milano è una città preparata per affrontare una sfida di questo genere e lo deve dimostrare, come lo ha dimostrato con l'Expo e il nuovo centro direzionale".

"La procedura burocratica serve perché è importante che lo stadio non sia solo dei club e per assicurare i tifosi e i cittadini che tutto avviene in trasparenza e in tutta regolarità".

"Credo che ci sia buon senso nel dividersi le spese e i ricavi. I tifosi di Inter e Milan sono abituati a convivere e da tempo assistiamo a derby con regolarità e legalità dal punto di vista delle tifoserie. Ricordiamo che - come dice il sindaco Sala, che ha ragione - il "Meazza" non è di Milan o Inter ma del Comune di Milano, che deve verificare la trasparenza del progetto e deve avere qualche ritorno. Quando ci sono molti soldi e un buon progetto alla fine l'accordo lo si trova sempre".