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Nainggolan: “Spalletti uomo forte, l’ho visto fragile solo dopo la morte del fratello”

Il centrocampista belga parla del rapporto con l'allenatore che più lo ha valorizzato

Fabio Alampi

Tra i tanti temi toccati nel corso della lunga intervista concessa al Corriere dello Sport, Radja Nainggolan ha parlato del suo rapporto con Luciano Spalletti, l'allenatore che più lo ha valorizzato: "Spalletti? Lui ha tanta forza ma, nell'ultimo mese, con la morte del fratello, ho visto per la prima volta la sua fragilità. Da me non ha avuto in campo il supporto giusto, anche a causa degli infortuni, ma alla fine l'obiettivo l'abbiamo raggiunto".

Lui dice che tu sei una Mercedes con motore turbina Amg. Vai a vampate.

"Me lo ripeteva sempre. S'è inventato di farmi giocare davanti, in una posizione che mi ha molto valorizzato. Con lui mi sono sempre divertito".

Un rapporto particolare, il vostro.

"Mi stima, ma non mi faceva passare niente. Un giorno, a Torino, perdevamo 1 a 0 e io stavo facendo una partita di merda. Ero lì, chinato in campo, lui è entrato è m'ha tirato una bottiglia d'acqua".

E tu?

"Io niente. Sempre zitto. Ho sempre rispettato tutti. Non sono il tipo di giocatore che fa casini in pubblico. I problemi vanno risolti in casa".

Walter Sabatini, un altro che ti vuole bene, mi raccontava di quando Spalletti dormiva con te a Trigoria.

"Cinque giorni, tra lui e Domenichini, non mi ricordo che avevo combinato. Dovevo essere a Trigoria dopo cena. Non c'era modo di poter scappare...".

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