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Nappi allena in Cina: “Coronavirus? Il calcio sarà pieno di infettati. Li conosco e…”

L'allenatore italiano del Bsu Beijing dice la sua sui contagi e spiega perché secondo lui il campionato andrebbe sospeso

Eva A. Provenzano

Lui allena in Cina. MarcoNappi è un ex calciatore dell'Atalanta, oggi fa il tecnico del BSU Beijing, e in un'intervista rilasciata a Libero ha detto di essere partito prima che iniziasse la quarantena, il 18 gennaio. Ora è a Roma e ha dovuto rimandare il suo rientro: «Sento spesso i miei giocatori. Le cose vanno meglio, loro ora possono uscire sempre tenendo le mascherine, ma temono che chi rientra in Cina possa riportare il virus quindi li tengono in quarantena. Se ne sono usciti è perché sono stati molto severi. Sono rimasti tutti in casa per cinquanta giorni e le guardie passavano nelle abitazioni a misurare la febbre e i trasgressori rischiavano il carcere».

Poi ha aggiunto: «In Italia c'è ancora tanta gente in giro senza motivo, bisogna dare un segnale forte. Il calcio in Italia si è fermato in ritardo, quando ci sono stati tanti tifosi a vedere Napoli-Barcellona o Atalanta-Valencia. Andava fermato tutto prima. E non a porte chiuse, tutto fermo. Ci sono parecchi casi di positività. Ho vissuto nel calcio: la doccia insieme, festeggiamenti, contrasti. Sono convinto che siano di più di quanti ne dichiarano. La polmonite pesante su un'atleta potrebbe condizionargli la carriera. Questa stagione dovrebbe essere fermata e non assegnata. Bisognerebbe scrivere negli almanacchi Serie A 2019-2020 sospesa per pandemia. Tanto per ricordarci bene cosa è successo».

(Fonte: Libero)