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Pasa: “Da juventino tiferò Pordenone contro l’Inter. Ma San Siro è il top: quel boato…”

Matteo Pifferi

Il doppio ex della sfida avvisa i nerazzurri

Martedì l'Inter ospiterà il Pordenone negli Ottavi di finale di Coppa Italia, una partita speciale per Simone Pasa. Il centrocampista classe '94 è un doppio ex della sfida, avendo vestito la maglia nerazzurra nella stagione 2012/2013 e quella neroverde nel 2015/2016. Ai microfoni de Il Messaggero Veneto, Pasa racconta cosa vuol dire calcare il campo di San Siro:

"Un’emozione straordinaria per tutti. È lo stadio più bello d’Italia e giocarci può mettere pure soggezione. A chi fa questo lavoro, trasmette un’adrenalina incredibile già quando si è negli spogliatoi".

RICORDI - "Nel tentativo di rimonta con il Tottenham, nella gara di ritorno degli ottavi di Europa League, tutto lo stadio ci sosteneva. Non scorderò mai il boato dopo ogni gol. San Siro lascia qualcosa di speciale, ci vuole personalità per giocarci (i nerazzurri vinsero 4-1 dopo lo 0-3 subìto a Londra e furono eliminati, ndr)".

INTER-PORDENONE - "Attualmente l’Inter è una squadra fortissima, molto organizzata. Però il Pordenone deve provare a fare il suo calcio. Sarà difficile, perché di fronte ha una super-rivale, ma vale la pena tentare qualche giocata per impensierire gli avversari. Servirà sicuramente grande spirito di sacrificio e tanta fortuna. Davanti ha le qualità per poter creare dei pensieri. Si scriverà un’altra pagina di questa incredibile storia. E poi, io, sono juventino: non posso che tifare per il Pordenone... (sorride, ndr)».

ARRIVO ALL'INTER - "Arrivavo in neroverde dopo una stagione difficile a Prato, dove avevo disputato una buona prima parte di campionato per poi essere accantonato nella seconda. Tornavo a giocare vicino a casa, aspetto che non mi capitava da quando avevo lasciato Montebelluna. Fu un campionato bellissimo, ritrovai fiducia in me stesso. Penso che con quel secondo posto abbiamo contribuito a ridare entusiasmo a una piazza che arrivava da una retrocessione".

ALTRA IMPRESA"Dopo l’impresa di Cagliari ho sentito Mirko (Stefani, ndr). Gli ho detto scherzando: 'Ora sarà contento il presidente dopo questo successo'. Sono felicissimo per loro, è un momento che devono vivere con serenità e magari sperando nel successo: non si sa mai, nel calcio vale la pena osare".