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Perrone (CdS): “Inter, vincere aiuta a vincere: prima la crisi irreversibile, ora lo Scudetto…”

Alessandro De Felice

Il commento del giornalista del Corriere dello Sport nell'editoriale pubblicato nell'edizione odierna del quotidiano

Sulle colonne del Corriere dello Sport, il giornalista Roberto Perrone analizza il successo per 3-0 dell'Inter di Simone Inzaghi nel derby contro il Milan, gara valida per la semifinale di ritorno di Coppa Italia.

"Dite quello che volete, aveva ragione Boniperti: vincere è l’unica cosa che conta. Comunque vincere, in qualunque modo, aiuta a vincere. L’Inter che alla quarta sfida stagionale (due in campionato, due in Coppa Italia) schianta il Milan, ne è la dimostrazione evidente. Il tre aprile era arrivata a casa Juventus con l’acqua di una crisi irreversibile alla gola e ha giocato una gara di inesistente cabotaggio. Eppure ha conquistato i tre punti con un doppio rigore di Calhanoglu trovato quasi per caso (fallo goffo di Morata in inutile ripiegamento difensivo), senza un tiro in porta, a parte i due dal dischetto.

Il risultato ha cambiato la direzione della squadra di Simone Inzaghi, la freccia del grafico è schizzata verso l’alto. Da quel momento tutto è andato nel verso giusto, punteggio e prestazioni: è tornato il pensatore Brozovic; si è rivisto il Barella tuttofare; si è manifestato il Lautaro Martinez - doppietta ieri sera dopo il gol allo Spezia - eclissato a gennaio; pure Robin Gosens si è aggiunto alla festa con il primo gol interista. Tutta un’altra storia, ogni dettaglio nerazzurro è illuminato da Torino in poi.

L’Inter conferma la sua tenuta difensiva, sette partite illibate nelle ultime dieci (con inevitabili polemiche per il gol annullato a Bennacer di cui si discuterà a lungo), e conferma la superiorità del suo attacco, numero uno anche in campionato. Ora, questo derby di Coppa Italia è una tappa, un passaggio del derby più lungo che dura da tutto l’anno sociale e bisogna capire quanto questo risultato influirà sui risultati dell’ultimo tratto di strada. Insomma l’effetto sulle due squadre. Per l’Inter è più facile: con sei partite a disposizione, vincendole tutte sarà di nuovo campione d’Italia e questa nuova scarica di fiducia grazie al successo sul secondo (non in ordine di avversione) storico rivale non potrà che portare benefici, proprio come è avvenuto dopo la vittoria di Torino.

Per il Milan, che ha perso l’opportunità di avvicinarsi a un trofeo, e che anche vincendo tutte le cinque gare che restano dovrà comunque dipendere dai risultati del rivale, bisognerà, invece, capire quanto riuscirà ad assorbire in fretta la sconfitta, come saprà reagire a questo tonfo e anche al modo in cui l’ha subito. L’Inter, infatti, sbatte in faccia al Milan il cinismo che il dirimpettaio le aveva riservato nel derby di ritorno in campionato, con il doppio, micidiale Giroud al termine di una partita in cui i nerazzurri mai erano apparsi in affanno.

L’Inter, infatti, dopo il primo gol di Lautaro, soffre la reazione del Milan che ha più di un’occasione per il pari e colpisce l’avversario con la doppietta del Toro proprio nel momento in cui questo è convinto di pareggiare. Anche nel secondo tempo, l’Inter attraversa la partita in modo sornione, colpendo alla prima occasione utile. L’unica variabile, nel derby scudetto in campionato, è la volubilità dimostrata dai duellanti fino questo momento. Non è escluso che torni, l’unica certezza è che, da ora in poi, chi sbaglia paga".