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Polverosi: “Barella, che non si ripeti un caso Verratti. Ecco come giocherebbe all’Inter”

Eva A. Provenzano

Il giornalista, sul Corriere dello Sport, ha parlato del giovane del Cagliari e delle sue possibili destinazioni

"Adesso non conviene né a lui e né al calcio italiano". Alberto Polverosi, sul Corriere dello Sport, auspica che non accada a Nicolò Barella quello che è successo a Marco Verratti: "Ci ha messo sei anni ad impadronirsi del proprio ruolo in azzurro e auguriamo a Mancini che resti in Italia perché se lasci l'Italia perdi il contatto col nostro campionato e con una grossa parte degli azzurri e Barella lo farebbe nel momento decisivo della sua crescita", scrive il giornalista. E nello stesso articolo si parla di come il ragazzo che piace tanto all'Inter giocherebbe nei vari club interessati a lui. Nel Napoli di Ancelotti per esempio giocherebbe in mezzo al campo e partirebbe all'attacco mentre Allan terrebbe il suo posto al centro del campo.

ALL'INTER - Con Spalletti "sono arrivati, voluti da lui, Borja Valero, Vecino e Nainggolan e nessuno di questi, per motivi diversi, ha fatto crescere la squadra come molti si aspettavano. Lo stesso è accaduto con Joao Mario. Tutti buoni giocatori, però nessuno di questi decisivo, tanto che la migliore intuizione di Spalletti è stato lo spostamento di Brozovic nel ruolo di regista", dice il giornalista e spiega che Barella darebbe caratteristiche diverse al centrocampo nerazzurro: sarebbe un "incursore tecnico, di spessore, di personalità nonostante la giovane età. Avrebbe un po’ più di Italia in una squadra fatta soprattutto di stranieri, magari con un senso di appartenenza più spiccato, anche se l’Inter degli argentini ne aveva di orgoglio e non poco", si legge nello stesso articolo.

Tra gli altri estimatori di Barella ci sono anche il Chelsea di Sarri che potrebbe farne il suo nuovo Hamsik. Allo United che però non ha ancora sostituito Mourinho per la prossima stagione: c'è Pogba che potrebbe giocare con lui in mezzo e sono simili nella loro capacità di partire da dietro e concludere.

(Fonte: Corriere dello Sport, 07-01-2019)