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Damascelli: “Porte chiuse violenza per lo sport. Sarebbe più opportuno…”

Daniele Vitiello

Le parole del collega nel suo editoriale per Il Giornale

Si è discusso nell'ultimo weekend anche dei continui contatti tra calciatori in campo, in contrasto con quanto ci viene richiesto in ottica prevenzione da Coronavirus. Tony Damascelli ne ha parlato nel suo editoriale per Il Giornale: "Non si può pensare che, una volta in campo, i calciatori o qualunque altro atleta, un rugbista, un cestista possano isolarsi rispetto al gruppo, frenare l’entusiasmo, comprimere qualunque gesto di gioia. Sarebbe allora più opportuno e logico sospendere il gioco, rinviare l’evento e non certamente esigere che gli attori fingano di giocare e di vivere la passione, in tutte le sue forme. Già le porte chiuse sono una violenza allo spirito dello sport, alla partecipazione del popolo, del pubblico, un compromesso che non risolve il problema, ma, se dovessimo rendere i calciatori figurine di una recita già fasulla di suo, questo rappresenterebbe l’ultimo atto demagogico e ipocrita in un momento così drammatico per il Paese e non soltanto per lo sport".