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Raiola: “Donnarumma? Valutiamo delle cose. 40mln per Pogba? Potrebbero essere di più”

Francesco Parrone

L'agente è intervenuto sulle frequenze di Radio Deejay nel programma condotta da Zazzaroni e Caressa

Il noto agente di calciatori Mino Raiola, fra gli altri anche del portiere rossonero Donnarumma, durante Deejay Football Club ha commentato le ultime novità di mercato sul suo assistito: "Donnarumma? Io non ho mai detto nulla, sono gli altri che parlano. Adesso è diventato un monologo. Se non rinnova resta fermo? Ne prendo atto, io so sempre che i giornali scrivono sempre la verità. Io non credo che i dirigenti del Milan abbiano detto una cosa del genere, lasciamo stare. E' ovvio che è una situazione difficile, però io purtroppo devo curare gli interessi di Donnarumma e non posso farmi influenzare da quello che pensano i giornalisti e gli altri. Bisogna trovare la migliore situazione per lui, il mio lavoro è questo lo sanno tutti. Io credo che sia ancora presto per decidere il suo futuro, Donnarumma ha un contratto di tre anni e non capisco perché deve decidere un anno e mezzo prima. Nessuno ha mai detto che vuole andare via e nessuno ha mai detto che non vuole rinnovare, il contratto c'è. Stiamo valutando delle cose, e questa valutazione non è finita. Ovviamente c'è chi ha più fretta e chi ha meno fretta, noi dobbiamo fare il nostro lavoro. Precedenti? Io non ho mai portato via nessun giocatore a parametro zero, devo fare gli interessi dei miei giocatori e qualche volta i loro interessi non vanno di pari passo con quelli delle società. La responsabilità me la prendo tutta io, quindi è colpa mia e sarà colpa mia se non ci sarà il rinnovo. Se ci sarà il rinnovo è merito degli altri. 40milioni di commissione per Pogba? Lo dite voi. Sono tutte cose false...chi dice che non sono di più?. E' incredibile, non si sono inventati tutto ma il 95% di quello che c'è nei documenti è falso. In tutte le operazioni che ho fatto non ho mai sbagliato dal punto di vista dei regolamenti, quindi se devo rispondere lo faccio al tribunale e no alla Mafia del giornalismo".