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Repubblica – “Conte ne fa fuori un altro. L’allenatore fra lo sconforto e…”

Il quotidiano sottolinea la rassegnazione del mister nerazzurro in questo momento del pre-campionato

Francesca Ceciarini

Un Antonio Conte sconsolato e nostalgico, così lo prova a descrivere Repubblica nel post partita col Manchester United.

"Finito di perdere con il Manchester, Conte ha passato un quarto d’ora buono a parlottare con Pogba e Matic forse rivangando i bei tempi, quelli in cui con il Polpo vinceva lo scudetto e con il serbo la Premier. Tutt’un altro mondo, rispetto all’Inter e ai giocatori che ha adesso. Chissà se prova nostalgia, chissà se ha chiesto a Pogba che intenzioni abbia: «Magari sì, è un segreto, anche se potrei darvi un indizio... scherzo», ha detto, dopo che anche Sarri aveva elogiato Paul («Mi piace moltissimo, ma è dello United»)".

Dopo Icardi e Nainggolan, pure Ivan Perisic rischia di finire sulla lista degli epurati, stando a quello che è successo negli ultimi due giorni e a quello che Conte ha rimarcato ieri nelle dichiarazioni post gara:

"Chissà se Antonio si sente tagliato fuori da “quel” livello: «L’Inter è una delle migliori squadre in Italia». Ha fatto pure in tempo a stringere la mano a Lukaku e dargli una pacca affettuosa, prima che il monumentale centravanti s’intrattenesse con Perisic: chissa chi avrà detto a chi «perché non vieni a giocare con me?». Perisic rischia di andare a inspessire le fila degli epurati. Conte l’ha tenuto in panchina nel primo tempo e gli ha fatto fare la punta nel secondo, rinnegando il lavoro di Lugano e le parole del giorno prima sul croato: «Per lui sarà un test importante. Abbiamo del tempo, ma non troppo, per valutarlo nel nuovo ruolo e prendere una decisione». Ma tra le sette di venerdì sera a Singapore e il pomeriggio di sabato dev’essere successo qualcosa, perché il test è saltato. E la valutazione è stata data a freddo: «Su Perisic le risposte non sono state positive, non penso sia adatto per quello che gli chiedo e quindi l’unico posto in cui può giocare è da attaccante".

Non è comunque una bocciatura definitiva per il croato vice-campione del mondo, che se non altro ha dimostrato di impegnarsi:

"In compenso Dalbert ci ha messo grande applicazione», è stata la stroncatura dell’allenatore, che in ogni caso ha negato che sia stato Ivan a chiamarsi fuori: «In questi giorni c’è stata disponibilità da parte sua, ma non credo possa fare quello di cui la squadra ha bisogno. Ci ha messo impegno e dedizione, ma un allenatore deve rispettare le caratteristiche dei giocatori». Di conseguenza, oggi Perisic non ha cittadinanza nel 3-5-2, se non in quella posizione di seconda punta che è una forzatura. Il croato è destinato a rotolare nel girone dei partenti, anche se di mercato non ne ha moltissimo. In questi anni, perlomeno, nessuno se l’è filato, però Marotta è uno dei migliori venditori in circolazione, per quanto all’Inter stia faticando a dimostrarlo. A sinistra un buon giocatore c’è (Asamoah fu trasformato in esterno proprio da Conte, e il ghanese s’adattò senza fare un plissé) e dunque in questo caso l’emergenza non è incalzante, ma resta il fatto che il quadro complessivo dei nerazzurri non è rassicurante".

Chiusura dedicata alle cose - poche- positive della giornata di ieri secondo il mister nerazzurro:

"Conte, tra espressioni che sembrava andassero dallo sconforto alla rassegnazione, s’è aggrappato a quel che di buono nella sconfitta con il Manchester United (formazione di tutt’altro livello, con un grado superiore di preparazione e assemblaggio) s’è visto: «Sapevamo che ci sarebbe stato da soffrire, sarà un precampionato difficile per tantissimi motivi ma c’è da apprezzare lo spirito della squadra, la voglia di lottare». Essì, il ragazzo stenta un po’ ma si applica, prima o poi andrà meglio. E volendo, si può ricavare dell’ottimismo anche riguardo a Lukaku, perché la partita l’ha risolta un formidabile attaccante di 17 anni, Mason Greenwood, che sta allo United da quando ne aveva 6: un gol (stop di destro, finta, bordata repentina di sinistro), una traversa e molto altro. Se hai un tipino del genere, ma cosa te ne fai di Lukaku?".

( Repubblica)

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