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Rivista Undici – Juve, inutile invocare il Var: serviva episodio come in Inter-Lazio

Per spiegare il concetto di chiaro errore la rivista ha portato come esempio il corretto utilizzo del Var in Inter-Lazio

Sabine Bertagna

Sotto i riflettori da ieri sera, oltre all'eliminazione della Juventus dalla Champions League, c'è anche il rigore concesso dall'arbitro al Real Madrid. Andrea Agnelli ha invocato, nel post partita, l'introduzione del Var in Champions League. Ma davvero con il Var sarebbe cambiato qualcosa ieri sera? Secondo l'analisi di Rivista Undici no: "Per quanto riguarda il Var «chiaro errore», «decisione chiaramente sbagliata» sono i concetti decisivi. Una volta che l’arbitro fischia il calcio di rigore – e lo fischia perché lo giudica tale, perché è vicino all’azione come Michael Oliver al Bernabeu – il Var può certamente intervenire per invertire la scelta. Dev’essere però un «chiaro errore». Come in Inter-Lazio dello scorso 30 dicembre: l’arbitro Gianluca Rocchi è lontano dall’azione (non si vede nell’inquadratura televisiva) ma fischia comunque un rigore per un tocco di mano di Milan Skriniar su cross di Ciro Immobile. Il Var dimostra però che il pallone, prima di finire sul braccio del difensore, sbatte sul suo piede sinistro, e quindi giustamente non è penalty. Un «chiaro errore» di Rocchi corretto dal Video assistant referee e “accettato” dall’arbitro italiano. E il contatto tra Medhi Benatia e Lucas Vazquez? Difficile parlare di «chiaro errore» o «decisione chiaramente sbagliata»: il difensore ex Roma interviene da dietro, in ritardo, in maniera scomposta e appoggiando le mani sul corpo dell’avversario. Insomma: nonostante la proteste di tutta la Juventus, probabilmente neanche il Var avrebbe potuto cambiare una decisione, quella finale, che spetta sempre e comunque all’arbitro".

(Rivista Undici)

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