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Rombolà su Keita-Calenda: “Fa fede la volontà del giocatore. Il contratto? Come se non esistesse se…”

Marco Macca

L'avvocato ha parlato della contesa tra il procuratore e l'attaccante dell'Inter

Intervistato da RMC Sport, Carlo Rombolà, avvocato ed esperto di diritto sportivo, si è espresso sul caso Keita-Calenda, in lite in seguito alla decisione dell'attaccante dell'Inter di cambiare procuratore (affidandosi a Pastorello) nonostante la presunta esistenza di un accordo con lo stesso Calenda fino al giugno del 2020:

"È un accordo fra privati, in base al quale un professionista presta la sua consulenza, di qualsiasi genere e a titolo presumibilmente oneroso, a un atleta. Per avere valore nei confronti della federazione, io sono obbligato a depositare il mio contratto: in caso contrario, per la FIGC, è come se il mio accordo con il calciatore non esistesse. Se fa fede la volontà del giocatore di cambiare? Sì. Del resto, per perfezionare gli accordi contrattuali bisogna essere in due: se una parte non ho più intenzione di avvalersi dei servizi dell’altra, è libera, rispettando i termini del contratto, di fare le sue scelte orientandosi verso altri professionisti. Funziona così anche nel mio lavoro di avvocato".

(Fonte: TMW)