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Rummenigge: “Superlega? Non capisco Agnelli, sembrava intelligente. Ora Marotta…”

Rummenigge
Le parole dell'ex calciatore e dirigente sportivo a proposito del tema tanto delicato di cui si continua a discutere

Daniele Vitiello

Karl-Heinz Rummenigge, ex Inter e Bayern Monaco, ha parlato ai microfoni del Corriere della Sera del delicato tema Superlega. Queste le sue considerazioni: «Mossa della disperazione? Sì, non c’è nessun’altra motivazione. E anche il modo dilettantistico in cui l’hanno presentata lo dimostra. La Champions resta la competizione più amata. Non ho capito perché uno come Andrea Agnelli, che mi ha sempre dato l’impressione di essere intelligente, abbia agito così. Leggo che il calcio è malato, ma grazie a chi? Anche grazie a lui».

Però City e Psg hanno drogato il mercato con soldi di Stati esteri.

«Certo, il mercato è fuori controllo ogni anno di più. Il Bayern ha una filosofia diversa, sempre con il bilancio in attivo da trent’anni».

Come si fa?

«Facile: vogliamo vincere ma senza chiedere soldi alle banche, seguendo la mentalità tedesca. Investiamo quello che guadagniamo. E i tifosi hanno una responsabilità, anche finanziaria, nei club».

L’a.d. della Superlega, il tedesco Reichardt, lo conosce?

«Era a.d. di Rtl. Ma indipendentemente dalle decisioni del 15 dicembre (verrà pubblicato il parere della Corte di Giustizia Europea ndr) la Superlega è morta: nessuna tedesca, inglese e francese la farà mai».

Sulle italiane mette la mano sul fuoco?

«Conosco bene Marotta e so che gli piacerebbe guadagnare qualcosa in più. Ma a quale prezzo?».

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