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Che fine farà San Siro? Dibattito ancora aperto, ma la strada sembra tracciata

Fabio Alampi

Il botta e risposta tra Beppe Sala e Massimo Moratti ha riacceso ancora una volta le luci sulla questione stadio

Il botta e risposta andato in scena ieri tra Beppe Sala, sindaco di Milano, e Massimo Moratti, ex presidente dell'Inter, ha riacceso ancora una volta le luci sulla questione San Siro. La Gazzetta dello Sport fa il punto della situazione, tra costi, tempistiche e iter burocratico: "Al di là del botta e risposta, la strada per il nuovo stadio sembra comunque già tracciata. Il Comune di Milano a inizio novembre ha riconosciuto il pubblico interesse al progetto di Inter e Milan e Palazzo Marino attende il passo dei club, ovvero la scelta tra la Cattedrale di Populous e gli Anelli di Milano di Manica-Sportium. Poi si darà l’avvio al progetto esecutivo. La road map aggiornata, anche per le complicazioni legate al Covid, prevede che la cerimonia di apertura dei Giochi Olimpici invernali di Milano-Cortina 2026 sia ospitata dal Meazza e che la futuristica casa di Inter e Milan – tirata su nella zona dove oggi ci sono i parcheggi – entri in funzione nel 2027. Solamente a questo punto si passerà alla fase 2 del progetto, che coinvolgerà proprio il Meazza.

Secondo una valutazione dell’Agenzia delle entrate di fine 2019, lo stadio vale circa 100 milioni di euro: cifra che tra l’altro Inter e Milan hanno dato l’okay a pagare per avere il diritto di superficie sull’intera zona di San Siro per 99 anni. L’idea di mantenerlo in piedi e restaurarlo è stata abbandonata subito da rossoneri e nerazzurri: impossibile, per i club, raggiungere standard di alto livello per poter competere con i migliori stadi d’Europa. In un primo momento il masterplan prevedeva che il Meazza venisse raso al suolo, poi la contrarietà di parte del mondo politico ha portato a una via di mezzo: lo stadio non verrà buttato giù completamente ma una sua parte “iconica” – si parla delle torri e delle scalinate – resterà comunque in piedi. Ma per tanti, ancora oggi, il Meazza non si deve toccare".