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Schick, che investitura dal suo ex allenatore: “È simile a Marco Van Basten”

Sabine Bertagna

L'ex allenatore di Patrick Schick ha parlato delle sue doti e dei suoi margini di miglioramento

Roman Pivarnik, l'allenatore che ha fatto esordire tra i professionisti al Bohemians di Praga Patrick Schick, ha parlato del giocatore della Sampdoria (nel mirino dell'Inter) ai microfoni di Tuttomercatoweb. Schick entra spesso dalla panchina e altrettanto spesso risulta decisivo: “Non è facile entrare e segnare così regolarmente, perché devi entrare in partita e comunque hai pochi minuti a disposizione. Succedeva ogni tanto anche al Bohemians, ed evidentemente è un giocatore in grado di fare la differenza subito. E le sue qualità sono letali approfittando della stanchezza degli avversari. Il salto dal Bohemians alla Sampdoria è stato già molto grande. E sono felice che si sia integrato subito e stia facendo bene. Credo che se continua a lavorare intensamente diventerà titolare fisso della squadra. Ma deve ancora dimostrarlo”.

L'idolo di Schick è Ibrahimovic, ma qualche giornale ha azzardato il paragone con Marco van Basten: “A mio avviso Schick è simile a Marco van Basten e lo dico perché ho visto tanto calcio olandese e per come gioca Patrick gli somiglia. Non posso dire lo stesso su Ibrahimovic, perché per me Patrick è un altro tipo di giocatore”. Che giocatore era Patrik Schick al Bohemians? “Era arrivato da terzo attaccante, dalle giovanili dello Sparta Praga. Ma già negli allenamenti prima dell'inizio del campionato mi fece ricredere. All'inizio dovette prendere le misure di un campionato che non conosceva, per cui non pressava come volevo, ma poi ha iniziato a migliorare. E l'anno al Bohemians gli è servito a crescere”. La sua prima partita in campionato? “Ricordo la sua prima partita in campionato. Dovetti sostituirlo all'intervallo perché non stava giocando bene. Non si demoralizzò e cominciò a lavorare sodo al punto da riconquistare la maglia da titolare dopo poche partite. Mi mostrò di avere carattere”. Doti e margine di miglioramento:“Ha una buona tecnica, un tiro potente ed è bravo di testa. Ma credo che dovrebbe essere più veloce a far girare la palla. E deve essere più pericoloso in area”. Un futuro in Nazionale:“Ha già giocato con la maglia della Nazionale, dimostrando di bruciare le tappe. L'importante è giocare con continuità con la maglia della Sampdoria e se ci riesce credo che per lui il futuro in Nazionale sia quello di diventare come Koller e Baros”.

(Tuttomercatoweb)