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Sconcerti: “L’Inter di Conte come la prima Atalanta di Gasp. Quando fatturi più di 400 mln…”

Matteo Pifferi

L'analisi di Sconcerti dopo la vittoria dell'Inter sulla Sampdoria

Nel consueto editoriale sulle colonne del Corriere della Sera, Mario Sconcerti ha analizzato così la vittoria dell'Inter contro la Sampdoria, avvicinandosi nel migliore dei modi alla sfida contro la Juventus in programma domenica prossima a San Siro:

"Inter e Juve hanno vinto in modo quasi uguale le proprie partite: la Juve dominando il secondo tempo, l’Inter il primo. Non bisogna essere troppo golosi, non si può dominare per tutta una partita anche se si è più forti. L’Inter è stata più duttile, ha giocato in dieci, gestito la difficoltà e dato più significato al risultato. Quella che esce da Genova è una squadra sicura dentro un calcio rapido, spesso di prima, comunque mai a più di due tocchi, con palla a terra e assenza di numeri personali. Il gioco deve venire dalla collaborazione, ognuno gioca per tutti. In molti tratti l’Inter di Conte ricorda l’Atalanta di Gasperini quando stava nascendo. I concetti sono gli stessi, le marcature intense, praticamente a uomo quasi ovunque. L’Inter ha più qualità sparsa sul campo e una intera concezione di società ormai diversa. Quando fatturi più di 400 milioni l’anno puoi chiedere meno a te stesso perché ormai appartieni a tutti, sei un guadagno comune, sono gli altri che vengono a cercarti. È questa la nuova diversità dell’Inter, è un’azienda ricchissima che funziona. Questo significa orgoglio da parte di tutti, serietà di base, assenza di contrasti con la politica del calcio. Significa essere rispettati, cosa non sempre uguale per tutti in ogni tipo di vita. L’Inter può arrivare prima o seconda, ma per squadra e società si è messa in condizioni di andare dove vuole. È il calcio che è tornato ad avere bisogno dell’Inter".